«La verità testimoniata da fatti incontrovertibili è che i miei comportamenti sono stati improntati non all'andate avanti falsamente riportato dal Corriere ma all’indietro tutta«. Si chiude così la lettera, di cui oggi sono stati pubblicati alcuni stralci, che il sottosegretario alla Difesa Giorgio Mulè (FI) ha inviato al Corriere della sera dopo l’intervista dell’ex premier Massimo D’Alema. Nella lettera, l’esponente di governo afferma: »Mi corre l’obbligo di smentire in maniera categorica, essendo falso in radice e offensivo per la verità, ciò che il presidente D’Alema afferma rispetto alla mia frase "andate avanti" come gli sarebbe stata riferita da tal Giancarlo Mazzotta - a seguito di un incontro con me - e della veridicità della quale D’Alema "non ha ragione di dubitare"». «La ragione per dubitare - prosegue Mulè - ad esempio, potrebbe derivargli dal fatto che io non volli incontrarlo come prospettatomi da Mazzotta durante il velocissimo incontro nel mio ufficio del 17 febbraio. E non per ragioni di opportunità, ma perchè dissi che non avrei incontrato nessuno senza aver contezza da Leonardo del ruolo che eventualmente rivestivano essendo in palese contrasto con l’attività - sollecitata da Leonardo - di rapporti diretti tra governi». Si legge ancora nella lettera: «La ragione per dubitare potrebbe anche derivare dal fatto che, com’è noto oramai anche alle pietre, chiesi al direttore generale di Leonardo se e quale ruolo rivestiva D’Alema nella vicenda della vendita dei velivoli alla Colombia essendo in totale contrasto con le iniziative "istituzionali" sollecitate dalla stessa Leonardo». «Ma c’è molto di più», scrive Mulè: «Se avessi detto "andate avanti" perché successivamente al "no" a Mazzotta non avrei accolto i ripetuti inviti a parlare o incontrare D’Alema arrivati a me fin dalla prima settimana di marzo? Se avessi detto "’andate avanti" perchè avrei sollecitato l’ambasciatrice di Colombia, immediatamente dopo avermi comunicato il 16 febbraio dell’incontro che ebbe con D’Alema, di assicurarsi con il suo ministro della Difesa di escludere qualsiasi mediazione non istituzionale (cosa che il ministro colombiano fece specificando che le relazioni erano esclusivamente da "paese a paese" e dunque unicamente istituzionali)? Potrei continuare riportando numerosi altri episodi che smentiscono questa falsità».