Fausta Bonino non era una star né un volto da prima pagina. Era un’infermiera come tante. Fino al 30 aprile 2016. Quel giorno la sua vita si spezza. Viene arrestata con l’accusa più infame e spaventosa che si possa rivolgere a chi cura: uccidere i propri pazienti. Nessun movente, nessuna confessione. Ma per la Procura di Livorno non ci sono dubbi: è colpevole di numerosi omicidi.

Quando sembra che la giustizia abbia riconosciuto Fausta Bonino innocente, la Procura generale di Firenze, che rappresenta l’accusa nei processi d’appello e che aveva chiesto la condanna per nove dei dieci casi sospetti, non accetta il verdetto di assoluzione e decide di impugnare la sentenza portando il caso in Cassazione.