Una strage quotidiana, che va avanti da cinque anni sotto gli occhi impotenti della cosidetta Comunità internazionale. Oltre 292mila persone hanno perso la vita dall'inizio del conflitto in Siria, scoppiato a marzo del 2011, quando sembrava che i venti delle primavere arabe potessero spazzare via anche il regime dii Bashar al-Assad. Le ultime cifre sulle vittime della guerra in Siria provengono dagli attivisti dell'Osservatorio siriano per i diritti umani, un gruppo di stanza in Gran Bretagna che conta su una estesa rete di attivisti in tutto il Paese arabo. Rispetto all'ultimo bilancio fornito a fine maggio dallo stesso gruppo si contano oltre 10mila morti in più.Tra le vittime di uno dei conflitti più sanguinosi della storia recente figurano 84.472 civili, tra i quali 14.711 bambini e 9.520 donne. Secondo gli attivisti, inoltre, si contano 50.548 morti tra le file dei ribelli «non estremisti e miliziani curdi», 49.547 tra i «miliziani estremisti» e 104.656 tra i soldati filogovernativi (tra cui circa 1.300 combattenti di Hezbollah). Almeno altri 4mila morti, infine, non sono ancora stati identificati.