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Un violento attacco aereo ha colpito la campagna di Hama, in Siria, vicino al confine con il Libano, provocando almeno 18 morti e 43 feriti. Le fonti locali attribuiscono l’attacco alle Forze di Difesa di Israele (IDF), sebbene Israele non abbia ancora rilasciato dichiarazioni ufficiali in merito. Il direttore del Masyaf National Hospital, Faisal Haidar, ha confermato che sei dei feriti versano in condizioni critiche, e il bilancio delle vittime potrebbe crescere nelle prossime ore.
Le agenzie di stampa siriane hanno inizialmente riportato cinque morti, ma il numero è rapidamente salito mentre i soccorsi hanno continuato a lavorare sul posto. «L’attacco ha causato gravi danni strutturali nella zona», ha dichiarato una fonte locale.
Le tensioni tra Siria e Israele continuano a intensificarsi, con attacchi aerei che, secondo diversi rapporti, colpiscono regolarmente obiettivi nelle regioni vicine al confine. Hama rappresenta una zona strategica e spesso finisce al centro di questi scontri, sia per la sua vicinanza al Libano sia per la presenza di milizie legate all’Iran.
L’evento si inserisce in un contesto più ampio di conflitti nella regione, che coinvolgono anche gruppi militanti e forze internazionali. Israele sostiene spesso che i suoi attacchi mirano a prevenire minacce alla propria sicurezza, specialmente contro l’infiltrazione di armi e milizie nemiche provenienti da Hezbollah o da altre organizzazioni filo-iraniane.
Benny Gantz, leader del partito di Unità Nazionale di Israele, durante un incontro con il Segretario di Stato americano Antony Blinken, ha ribadito la necessità di aumentare la pressione militare su Hamas a Gaza, affermando che tale pressione è fondamentale per la sicurezza israeliana. «Il mondo deve sostenere una maggiore pressione su Hamas per accelerarne la sconfitta», ha dichiarato Gantz.
Nella regione, anche la Giordania continua a fronteggiare problemi legati alla sicurezza. Le autorità giordane stanno indagando sulla recente sparatoria al valico di Allenby, dove un cittadino giordano ha aperto il fuoco uccidendo tre israeliani prima di essere neutralizzato. Le indagini preliminari indicano che l'attacco sarebbe un'azione individuale, ma le tensioni rimangono alte lungo i confini tra la Cisgiordania e Israele.