Milano, 13 feb. (Adnkronos) - La Decisione quadro europea (2009/829/GAI del Consiglio, ndr), richiamata nella decisione pronunciata dai giudici della corte d'Appello di Milano nei confronti di Gabriele Marchesi accusato di lesioni per presunte violenze commesse nel corso di una manifestazione neonazista a Budapest dell'11 febbraio 2023, "è la stessa che permetterebbe, anche in questo momento, a Salis di ottenere gli arresti domiciliari in Italia e che noi abbiamo già sostenuto e che abbiamo continuato a chiedere fino a qualche giorno fa". Lo spiega L'avvocato Eugenio Fosco che, con il collega Mauro Straini, difende entrambi gli indagati per gli sconti di Budapest. A chi gli fa osservare che l'Ungheria ha negato i domiciliari alla Salis e che dunque il 'no' potrebbe essere la risposta a Marchesi, Straini spiega: "Sono due casi differenti. Certamente oggi abbiamo avuto una conferma ulteriore che non esistono ostacoli giuridici alla possibilità di applicare gli arresti domiciliari in Italia con un procedimento in Ungheria". E "Se l'Ungheria dicesse 'no, va per forza applicata la custodia in carcere', ovviamente la corte dovrebbe rivalutare tutte le cose che sono state già depositate per Marchesi, quindi c'è la possibilità che decida diversamente", aggiunge Losco.