Roma, 21 set. (Adnkronos) - ''La grande sfida che abbiamo sono le nuove generazioni, tramandare la memoria in modo che le vicende dei desaparecidos o della dittatura militare non siano dimenticati. Lo afferma Horacio Pietragalla Corti, ministro per i diritti umani dellArgentina, parlando alla stampa dopo un incontro a piazzale Clodio con la pm Gianfederica Dito, che ha chiuso le indagini su Carlos Malatto, cittadino italiano e tenente colonnello dell'esercito di Buenos Aires, accusato di omicidio per la morte di otto persone nell'ambito del Piano Condor, la repressione delle giunte militari del Sudamerica contro gli oppositori politici attuata alla fine degli anni '70. Malatto vive in Sicilia, in provincia di Messina. Ad accompagnare il ministro argentino cera Diego Alonso Garces, ministro consigliere dellambasciata argentina a Roma. Pietragalla è uno dei nipoti ritrovati, il numero 75, i cui genitori furono uccisi dalla dittatura militare, e ha scoperto la sua vera identità a 27 anni. ''Saremo parte civile anche nel procedimento su Malatto. Non vogliamo che ci sia impunità aggiunge - Sapevamo di alcuni latitanti in Italia e finora i tempi sono stati molto lunghi ma da quando siamo parte civile i processi si sono accelerati. Al momento, oltre allinchiesta su Malatto e al processo in corso che vede imputato lex comandante di marina dellUruguay Jorge Nestor Troccoli, sono aperti due procedimenti di estradizione, uno relativo a un cappellano, Franco Reverberi, che vive in provincia di Parma, su cui è attesa la decisione della Cassazione, e un altro relativo a Daniel Oscar Cherutti, di 76 anni, ex agente dei servizi segreti che si occupava della repressione nellambito del Piano Condor. Pochi giorni fa lUnesco ha riconosciuto come patrimonio dellumanità lex centro di torture Esma, diventato oggi museo.