Milano, 19 giu. (Adnkronos) - Da 11 giorni un giudice ha decretato che un ragazzo, rinchiuso a San Vittore con l'accusa di rapina, deve essere trasferito in un carcere minorile, ma nonostante la decisione dal gip e l'istanza urgente presentata mercoledì 14 giugno dal suo difensore, l'avvocato Federica Liparoti, Y.A. resta nel carcere per adulti. Una violazione dell'ordinamento rispetto al quale potrebbe essere interpellata la Corte europea dei diritti dell'uomo, ma ciò che preme il legale è che il giovane "possa essere inserito al più presto in una struttura idonea" spiega all'Adnkronos. L'adolescente, accusato della rapina di un orologio di lusso, e che in passato ha fornito 'alias' e anno di nascita sbagliata, lo scorso 8 giugno è stato riconosciuto dal gip di Milano Domenico Santoro - all'esito dell'esame dei periti - un minore. Dalla "prima radiografia del polso è risultato maturo che vuol dire che ha un'età minima di 16 anni; dopo il polso si passa ai denti e qui è emerso che i denti inferiori sono ancora lontani dallo sviluppo e questo ci permette di dare un margine superiore di 19 anni e uno inferiore di 15 anni e mezzo; alla fine l'età biologica identifica un'età che si colloca tra i 15 anni e mezzo e i 19 anni" ha certificato l'esperto. La decisione del giudice ha comportato l'immediata trasmissione del fascicolo al Tribunale per i minorenni che "ha impiegato una settimana per emettere la nuova misura cautelare, quindi ha dato disposizione all'istituto per la giustizia minorile di individuare un istituto idoneo dove collocare il mio assistito, attualmente detenuto nella sezione adulti di San Vittore e che mi ha sempre detto di essere nato nel 2007" sottolinea il difensore. "Il mio cliente - spiega l'avvocato - sta vivendo questa situazione con estrema afflizione e anch'io faccio fatica a spiegargli perché si trova ancora dietro quelle sbarre, lui che anche visivamente sembra ancora un bambino. Gli istituti per minori non hanno celle, hanno regole diverse e non accolgono solo minori ma ragazzi fino ai 25 anni (qualora il reato cui è riferita la misura sia stato commesso prima del compimento della maggiore età) proprio per evitare che personalità ancora in via di definizione entrino in contatto con ambienti che potrebbero avere effetti negativi. Il tema vero è che ci sono pochissimi istituti e pochissimi posti" per un fenomeno decisamente in crescita, ma "la speranza è che tutto si risolva al più presto" aggiunge. "Nessuno discute in questo momento la misura, ma è suo diritto stare con i suoi coetanei e il nostro ordinamento vieta che un minore venga tenuto in un penitenziario per adulti. Non escludo di rivolgermi alla Cedu, perché potrebbe essere accertata la violazione dei diritti fondamentali, ma nulla può risarcirlo; per questo chiedo, con urgenza, che sia collocato in una struttura adatta alla sua età" conclude l'avvocato Liparoti.