Il diritto di difesa già non vive culturalmente di buona salute in Italia ma se poi addirittura si fanno sparire 10mila pagine di atti che potrebbero discolpare l'indagato, allora c'è davvero da preoccuparsi. La storia che vi raccontiamo arriva da Palermo. Al centro di una inchiesta c'è Riccardo Savona, deputato regionale e presidente della commissione Bilancio allAssemblea regionale siciliana, accusato di truffa aggravata per aver concorso alla fittizia costituzione di Enti di formazione professionale: invece di operare avrebbero avuto lo scopo di ottenere finanziamenti pubblici senza svolgere alcuna attività. La sua vicenda finisce su tutti i quotidiani e la sua reputazione viene lesa prima ancora di un giudizio finale. Spera comunque di potersi difendere nelle sedi opportune. Ma se una manina fa sparire gli atti, come si può avere fiducia nella giustizia? «In ragione dei gravi fatti accaduti nel corso delle indagini preliminari, della compilazione del fascicolo del Pm e delludienza preliminare, si ha fondato motivo di temere che lo svolgimento delle indagini ed il giudizio nei confronti di Riccardo Savona abbiano violato fondamentali principi di Legge e di Giustizia». Inizia così una richiesta di ispezione ministeriale inviata alla ministra Cartabia da disporre presso l'Ufficio di Procura, responsabile anche dellattività degli organi dalla stessa delegati per compiere atti di indagine, e l'Ufficio del Gup. A depositarla l'avvocato Salvatore Traina, penalista di lunga esperienza, e Savona. Questultimo contesta che sono state sottratte, ripetutamente, allesame della difesa ed alla valutazione del giudice migliaia di pagine di atti dindagine. A giugno 2020 viene emesso un primo avviso di conclusione delle indagini. Solo grazie all'attività di investigazione difensiva si viene a scoprire che dal fascicolo del pm, dove per legge deve essere riversato tutto il materiale acquisito dalla polizia giudiziaria in fase di indagine, mancano due verbali di interrogatorio. Il pm allora chiede alla GdF la trasmissione di tutti gli atti non ancora trasmessi. Le Fiamme Gialle inviano alcune pagine di verbali in materiale cartaceo e un supporto informatico. Ebbene, incredibilmente, si scopre che non erano stati messi a disposizione delle parti ben 11 verbali di SIT, 8946 pagine di documenti e 67 fotografie, «prove documentali che smentivano limpianto accusatorio», secondo Traina e Savona. Che giustificazione dà la Gdf per questa omissione? «Il reparto aveva subito una riorganizzazione logistica, ma non spiegava le ragioni per cui tale riorganizzazione dovrebbe giustificare la mancata trasmissione». Sta di fatto che il gup, accogliendo leccezione difensiva, dichiara la nullità dellavviso di conclusione delle indagini e di tutti gli atti successivi e li restituisce al pm, stigmatizzando l'operato della Gdf che «ha perseverato nelle proprie condotte omissive, nonostante fosse emersa già prima dellavvio delludienza preliminare la incompleta trasmissione degli atti di indagine. E sono emerse ab initio omissioni di grave rilevanza: lindebito trattenimento di una consistente mole di atti di indagine ha recato una significativa lesione del diritto di difesa A ben guardare, la selezione del materiale investigativo operata dalla Polizia Giudiziaria ha inciso oltre che sulle prerogative difensive, anche su quelle del Pm». Per le medesime gravi omissioni, il gip dispone anche la revoca del sequestro preventivo dei beni di Savona sottolineando che era stato disposto «su un quadro indiziario arbitrariamente alterato dalla indebita selezione degli atti dindagine messi a disposizione delle parti. Ciò è tanto più grave laddove si consideri che non è stata depositata una significativa mole di atti dindagine anche favorevoli alla posizione degli indagati». Nonostante tale scenario la difesa di Savona si accorge che continua a mancare del materiale, ossia tutti i documenti contabili degli enti di formazione, assolutamente indispensabili in questo tipo di indagine. Tuttavia questa volta viene rigettata la richiesta di nullità del nuovo avviso di conclusione delle indagini perché il Gup, in pratica, a differenza dell'episodio precedente, ha ritenuto che la difesa poteva chiederne copia. «Ovviamente, non si può chiedere copia di ciò che non è depositato - ribatte lavvocato. Traina - si può segnalare lomesso deposito, affinché il Pm vi provveda; si può denunciare lomissione al Giudice, affinché disponga lacquisizione degli atti mancanti». Alla fine il Gup ha disposto il rinvio a giudizio per Savona «pur sapendo di non aver avuto nella propria disponibilità una cospicua ed importante mole di atti dindagine». Per tutto questo incredibile accaduto si chiede una visita ispettiva «al fine di verificare la legalità e regolarità dellattività di tali uffici giudiziari, nonché di accertare se tale modo anomalo di amministrare la giustizia sia circoscritto alla vicenda in esame o si estenda anche ad altri casi e di accertare, infine, se tali atti fondamentali per la difesa esistano ancora, dal momento che, in merito, vi è contrasto tra gli inquirenti».