La Giustizia Amministrativa è un esempio di come la Giustizia, servizio essenziale dello Stato, abbia funzionato anche durante l’emergenza, grazie alla fattiva e leale collaborazione tra i suoi principali interpreti, la Magistratura e l’Avvocatura, con l’ausilio del personale amministrativo, peraltro usuale in questo fondamentale e particolare settore.

Si parla troppo poco della Giustizia amministrativa, senza considerare che si occupa di quasi tutti i rapporti tra la Pubblica Amministrazione, troppo spesso chiamata a verificare la legittimità e la correttezza del suo operato, ed i cittadini, anche a causa dell’abolizione di molti controlli preventivi.

Non si sa che è la sola in grado di intervenire in un giorno, con un provvedimento cautelare, con una risposta immediata, a tutela dell’interesse pubblico e di quello del cittadino, anche nella comparazione fra interessi.

Si contesta a volte proprio questo potere, ritenendolo un ulteriore freno all’economia nazionale, quasi che la verifica del rispetto dei principi costituzionali, in particolare quello della correttezza e trasparenza dell’azione amministrativa, di cui all’art. 97 Cost., e delle altre norme, sia superflua.

Si associa l’operato della Giustizia Amministrativa alla burocrazia, capro espiatorio di tutti i mali che affliggono lo Stato italiano, senza mai chiarire che la burocrazia è solo un apparato, che deve applicare norme di legge, atti aventi forza di legge, regolamenti o circolari, la cui attività è sostanzialmente paralizzata dal sovrapporsi continuo e perverso proprio delle norme che dovrebbero, in modo chiaro ed intellegibile, governarne il funzionamento. La procedimentalizzazione dell’azione amministrativa non è un aggravio, ma è ciò che consente il sindacato giurisdizionale sulla legittimità degli atti.

Durante tutto il periodo dell’emergenza sanitaria la Giustizia Amministrativa ha svolto regolarmente la sua funzione, con una risposta immediata da parte del Presidente del Consiglio di Stato, che ricopre anche il ruolo di Presidente del Consiglio di Presidenza della Giustizia Amministrativa ( equivalente al CSM), che ha pubblicato linee guida relative ai differenti spazi temporali nei quali gli interventi governativi hanno dettato differenti modalità, ed il contributo dell’Avvocatura. Il pieno regime del funzionamento del processo amministrativo telematico è stato un elemento essenziale, ma il vero problema è stato quello relativo a consentire la presenza dei difensori durante le udienze, sia di merito che cautelari, da remoto, in mancanza delle regole tecnico- operative per il loro svolgimento.

Il CNF ha inviato alla Presidenza del Consiglio dei Ministri la delibera con la quale chiedeva fosse previsto il potere, per il Presidente del Consiglio di Stato, di emanarle con proprio decreto; tale istanza è stata recepita nel DL 30.4.2020, n. 28, e, ottenuti i previsti pareri in tempi brevissimi, si è riusciti a far sì che dalle prime udienze del mese di giugno i difensori potessero partecipare da remoto alla discussione, nel rispetto degli art. li 24 e 111 Cost.

In tutto questo periodo l’interlocuzione tra la Magistratura amministrativa e l’Avvocatura è stata ininterrotta, volta a verificare tutti i possibili aspetti perché si potessero svolgere regolarmente le udienze, con un tavolo di consultazione aperto, che ha portato ad un “Protocollo” condiviso, con l’impegno del CNF di informare l’Avvocatura delle modalità di svolgimento delle udienze da remoto e, da parte della Magistratura Amministrativa, di adottare ogni possibile provvedimento per l’attuazione di un pieno contraddittorio e di sollecitare il personale amministrativo all’immediata informazione ai difensori.

E’ peraltro stato chiarito che, non appena terminata la fase emergenziale si tornerà alle udienze con piena partecipazione fisica, salvo richieste congiunte dei difensori di trattenimento in decisione.

Si è così ottenuto di non creare, con inutili rinvii, un ulteriore arretrato, difficilmente recuperabile, stante anche le carenze di organico, anche di personale amministrativo, del Consiglio di Stato e dei TAR.

Questo risultato, che tutela il diritto di accesso alla Giustizia da parte dei cittadini ed il pieno svolgimento del ruolo dell’Avvocato quale difensore, a tutela di questo diritto, appare un chiaro esempio di quali percorsi si possano seguire nell’interesse della Nazione.

* avvocato, amministrativista del Foro di Roma, Consigliera Cnf, coordinatrice della Commissione Diritto Amministrativo