Ancora una volta gli avvocati, e i professionisti in generale vengono dimenticati ed esclusi dalla possibilità di fruire degli aiuti economici e fiscali finalizzati al sostegno dell’attività professionale, e discriminati perché iscritti ad enti di previdenza privati ritenuti, inopinatamente, meno danneggiati dalle conseguenze economiche dell’emergenza sanitaria.

Il contenuto dell’ultimo decreto Rilancio declina infatti un trattamento differenziato che non tiene conto evidentemente delle difficoltà e delle problematiche denunciate e rese note dagli avvocati e da tutti i professionisti sin dall’inizio dell’emergenza sanitaria. La scelta di escludere avvocati e professionisti dalle misure di sostegno economico appare, oltre che ingiustificata, a tratti punitiva nei confronti di un settore determinante per l’economia del Paese al pari delle altre realtà produttive.

Difficoltà oggi ancora più evidenti e gravi tenuto conto che gli effetti determinati in questi mesi sono destinati con ogni probabilità a protrarsi anche in quelli successivi.

L'avvocatura rischia di uscire da questa crisi ancora più indebolita, considerando che non può contare su fondi economici di sostegno all’attività, ad oggi ancora sospesa perché sospesa è la Giustizia, sospese le attività giurisdizionali.

Attività che ha dovuto adeguarsi sin dall’inizio perché potesse dotarsi degli strumenti necessari e utili all’esercizio della professione nel tentativo di garantirne la funzione e di arginare i danni.

Danni rappresentati anche dagli oneri economici e fiscali a carico degli avvocati, che non sono né sospesi né ridotti. Anzi, sono addirittura aggravati dalla non trascurabile circostanza che i crediti maturati nei confronti dello Stato per effetto dell’esercizio della funzione difensiva non sono liquidati, per la cronica insufficienza dei fondi destinati al patrocinio dei cittadini non abbienti.

Ma un simile indebolimento non potrà essere tollerato né giustificato anche e soprattutto in considerazione del ruolo sociale assolto dall’avvocatura a favore dei cittadini e dei soggetti fragili.

* Presidente facente funzioni del Consiglio nazionale forense