«In questo momento il mio pensiero va in modo speciale a tutte le persone che patiscono la vulnerabilità di essere costretti a vivere in gruppo: penso alle case di riposo, alle caserme, alle va persone nelle carceri». Papa Francesco, dopo la recita dell'Angelus, rivolge un pensiero a chi è costretto a vivere l'emergenza in condizioni di costrizione. «In modo particolare vorrei menzionare le persone nelle carceri. Ho letto un appunto ufficiale della Commissione dei Diritti Umani che parla del problema delle carceri sovraffollate, che potrebbero diventare una tragedia. Chiedo alle autorità di essere sensibili a questo grave problema e di prendere le misure necessarie per evitare tragedie future», dice Bergoglio. Che poi sposa l'appello del segretario generale dell’Onu, Antonio Guterres, per un cessate il fuoco globale. «Mi associo a quanti hanno accolto questo appello ed invito tutti a darvi seguito fermando ogni forma di ostilità bellica, favorendo la creazione di corridoi per l’aiuto umanitario, l’apertura alla diplomazia, l’attenzione a chi si trova in situazione di più grande vulnerabilità».