Parla di «involuzione sul piano della libertà dei traffici e del commercio» e critica esplicitamente l’organizzazione mondiale del commercio il cui corretto funzionamento «rappresenta un traguardo di civiltà giuridica che consideravamo acquisito». E che invece oggi ci costringe a porci «interrogativi anche riguardo la validità che può essere riconosciuta alle decisioni assunte dal Wto nell’esercizio degli ultimi mandati». Insomma, la tradizionale cerimonia di presentazione degli auguri di Natale al presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, da parte del Corpo diplomatico, sono diventati occasione per un’analisi tutt’altro che formale sulla situazione del commercio mondiale e sullo stato dell’Ue la cui unità «non potrà dirsi completata sinché ne saranno esclusi i Paesi dei Balcani».

IL MONITO DEL CAPO DELLO STATO

«E' che le istituzioni europee si interroghino con tenacia - a fronte dei passi avanti necessari sulla strada della integrazionesulla opportunità di un cantiere che rafforzi la loro legittimazione democratica, con il coinvolgimento dei cittadini, dei corpi intermedi, dei Parlamenti nazionali. A maggior ragione ora che la decisione sovrana britannica rende Londra più lontana dall’Europa».

Molte sono le cose che preoccupano il presidente della Repubblica. Dalla Brexit, all’indebolimento dell’Europa, allo sfilacciamento della politica nel Mediterraneo, alla guerra sui dazi doganali.

«Vorremmo» che la Nato fosse «strumento di solidarietà su tutti i versanti delle relazioni e in tutte le direzioni di strategia di sicurezza. Solidarietà politica e comune visione in vicende come quelle che coinvolgono da troppo tempo la Libia sono indispensabili e sarebbero sommamente giovevoli», ha detto il capo dello Stato ricevendo al Quirinale gli auguri degli ambasciatori.

«L’indebolimento del sistema multilaterale e il parallelo sviluppo di diffuse tensioni devono destare allarme. E recenti sviluppi nel Mediterraneo rafforzano questa preoccupazione, con dinamiche che trasferiscono i contrasti dal terreno politico a quello economico, a quello della gestione delle risorse naturali, e viceversa».

Sui dazi, il presidente nota: «Una involuzione si registra sul piano della libertà dei traffici e del commercio, condizione fondamentale per una crescita economica e sociale che favorisca la pace fra i popoli. Il corretto operare dei meccanismi previsti dall’Organizzazione mondiale del Commercio rappresenta un traguardo di civiltà giuridica che consideravamo acquisito. Dobbiamo notare che le difficoltà che si frappongono ora alla normale prosecuzione del funzionamento dei suoi organi giustificano interrogativi anche riguardo la validità che può essere riconosciuta alle decisioni assunte dal Wto nell’esercizio degli ultimi mandati».