«La carcerazione preventiva è un abominio. Forza Italia propone di rivederla in profondità, nel quadro di una riforma della giustizia che assicuri il diritto a un giusto processo». Sarà un caso, ma uno dei pochissimi candidati che affrontano con argomentazioni dettagliate il tema giustizia è uno che si è fatto, da innocente, un po’ di carcere: si tratta di Massimo Mallegni, ex sindaco di Pietrasanta, che ha dovuto affrontare qualcosa come 7 diversi procedimenti penali, per uscirne puntualmente prosciolto. Corre per il centrodestra in Toscana, al Senato, e due giorni fa ha incontrato gli avvocati della Versilia a Lucca per esporre il programma del suo schieramento in campo penale e civile.

«Le imprese non investono in Italia perché sono terrorizzate dai tempi della nostra giustizia. Ma non si tratta solo della difficoltà nel veder soddisfatto un credito: fanno paura anche odissee giudiziarie come quella di cui sono stato vittima, che è durata 17 anni. E da ex imputato, innocente, comprendo la necessità di intervenire sulla carcerazione preventiva e sul processo in generale, così come la comprendono le oltre 20mila persone che dal 2001 ad oggi sono state incarcerate e poi risarcite per ingiusta detenzione. Un detenuto su 3 vive nel limbo della carcerazione preventiva».

Mallegni ha assicurato agli avvocati che Forza Italia metterebbe in campo anche «la separazione delle carriere della magistratura inquirente da quella giudicante e una nuova disciplina delle intercettazioni».