IL CNF OSPITA UN TAVOLO TRA ORDINI PROFESSIONALI E DIPARTIMENTO PARI OPPORTUNITÀ

Favorire l’incontro tra domanda e offerta di professioniste, da inserire nelle posizioni di vertice di società controllate da pubbliche amministrazioni ed enti pubblici attraverso lo strumento della Banca dati Pro- Rete Pa. Con questo obiettivo è stato sottoscritto un Protocollo d’intesa tra il dipartimento per le Pari Opportunità della presidenza del Consiglio dei Ministri e il Consiglio Nazionale Forense, che ha ospitato ieri un incontro con i presidenti degli ordini professionali ( ingegneri, commercialisti, consulenti del lavoro e membri della confederazione dei liberi professionisti, tutti sottoscrittori del protocollo), al fine di creare una rete di professionisti e di attivare progetti con- divisi di formazione. Attualmente - ha fatto sapere il dipartimento delle Pari Opporunità - sono 490 le donne iscritte alla Banca dati Pro- RetePa, attraverso la quale i decisori pubblici possono individuare professionalità femminili da introdurre in posizione di vertice.

«Questo è il primo passo, verso l’obiettivo di aprire le porte delle aziende partecipate e soprattutto valorizzare curriculum e competenze femminili. I curriculum, infatti, oggi spesso vengono ricevuti e poi abbandonati nei cassetti: questa banca dati, invece, si dà come obiettivo quello di recuperare attenzione e trovare le risorse migliori del nostro Paese», ha spiegato Giovanna Boda, in rappresentanza del dipartimento Pari Opportunità.

In base ai dati ministeriali, infatti, la presenza femminile nelle società a controllo pubblico è aumentata e sta dando risultati incoraggianti grazie alla legge sulla rappresentanza di genere. A fronte di una presenza femminile nelle 3300 società a controllo pubblico del 5% nel 2010, oggi la percenutale è salita al 29%, con 950 nuovi innesti. Il dato è incoraggiante e in crescita ( entro la fine dell’anno la percentuale dovrebbe raggiungere il 33%, come previsto dalla normativa) ma si registrano differenze a livello territoriale: nel sud e le isole la percentuale è del 23% ( maglia nera per la Calabria, con il 18%); al nord al 31% e al centro al 30%. Il dato non aggregato, tuttavia, mostra che la presenza femminile nei centri decisionali continua a faticare ad attestarsi: se i numeri sono positivi nei collegi sindacali, nei consigli di amministrazione invece la percentuale di donne cala al 24%, con il 14% dei cda delle società partecipate pubbliche del sud Italia e il 26% in quelle del centro e del nord.

L’obiettivo del tavolo di confronto tra ordini professionali, però, non riguarda solo l’utilizzo della banca dati online ma anche l’organizzazione di attività congiunte, creando una rete di professioniste che possano collaborare in una rete anche a livello territoriale.