Non si placano in Turchia le polemiche relative il risultato del referendum dello scorso 16 aprile, con cui il 51,4% degli elettori turchi ha sancito il passaggio al sistema presidenziale, una riforma fortemente voluta dal presidente Recep Tayyip Erdogan. Potrebbero essere stati fino a 2,5 milioni i voti manipolati , dato che -se fosse confermato- potrebbe cambiare il risultato di misura a favore del sì. Lo ha detto uno degli osservatori della missione del Consiglio d'Europa, l'austriaca Alev Korun. «C'è il sospetto che fino a 2,5 milioni di voti possano essere stati manipolati», ha spiegato Korun alla radio pubblica austriaca Orf. le sue dichiarazioni corrispondono alla denuncia dell'opposizione turca, che già domenica, subito dopo la chiusura del seggi, aveva contestato l'esistenza di almeno 2,5 milioni di schede che non avevano il timbro elettorale; e aveva accusato la Commissione Elettorale centrale YSK di non aver rispettato la legge perchè aveva deciso di considerare valide le schede. Dato che il sì ha vinto con uno scarto di 1,25 milioni di voti, la denuncia potrebbe capovolgere il risultato, ma la Commissione elettorale centrale ha già detto di aver considerato valide, anche nel passato, schede senza il timbro elettorale. Korun, portavoce del partito austriaco dei Verdi, ha riconosciuto che esistono poche possibilità che il ricorso dell'opposizione turca possa portare a un qualche risultato. La politica austriaca, che si è trasferita in Turchia per seguire il voto referendario nell'ambito della missione congiunta dell'Osce e dell'Assemblea parlamentare del Consiglio d'Europa, ha detto che lei non è stata testimone di irregolarità durante il voto; ma che ha notizie del fatto che nelle regioni dove si concentra la minoranza curda il lavoro degli osservatori sia stato ostacolato. A due dei suoi colleghi, per esempio, la polizia turca ha impedito di entrare nei seggi elettorali della città di Diyarbakir.