ALA CANDIDATA PD IN SICILIA

Alla fine Caterina Chinnici rimane in corsa per le elezioni regionali in Sicilia. Ha fatto effetto la moral suasion di Enrico Letta e dei vertici nazionali del Pd che hanno fatto sentire tutta la propria vicinanza alla candidata che aveva vinto le primarie di coalizione, quando ancora esisteva l’alleanza con i Cinque Stelle.

La caduta del governo Draghi e la rottura tra Conte e Letta hanno poi determinato in Sicilia la spaccatura interna con i grillini che hanno deciso di correre da soli con Nuccio Di Paola. «Un alto tradimento» per il segretario regionale dem Barbagallo e un duro colpo per Chinnici che ha pensato per più di qualche ora al ritiro della candidatura.

Alla fine, però, il Pd salva il salvabile e Chinnici proseguirà la sua corsa in solitaria. «Non volterò le spalle agli elettori, quelli che hanno votato alle primarie e anche i tantissimi altri che sono pronti a sostenermi riponendo, di questo sono certa, precise aspettative nella mia storia, dandomi una consegna di responsabilità della quale, nel mio ruolo guida, intendo essere garante ha detto Chinnici - Metto nuovamente a disposizione il mio amore per la Sicilia, il mio impegno nella consapevolezza che il percorso prospettato è ora più difficile».

Soddisfatti dal Pd nazionale. «Siamo molto grati a Caterina Chinnici, che ha accolto il nostro invito a continuare a rappresentare il volto della Sicilia migliore e a guidare l’unico schieramento in grado di sconfiggere la peggiore destra. Quanto alle affermazioni di questa mattina di Giuseppe Conte, gli chiediamo perlomeno di evitare, dopo aver tradito patto coi siciliani ratificato da oltre 30mila elettori alle Primarie, di dire falsità. Nelle liste del Partito Democratico per le elezioni regionali non ci saranno persone sottoposte a procedimenti penali». Rimane in coalizione Claudio Fava con il Movimento Centopassi «Abbiamo una parola sola: saremo in campo con la nostra lista a fianco del Pd nella coalizione progressista per sostenere la candidata alla presidenza Chinnici. Ogni altra valutazione la rinviamo al 26 settembre». La nuova rottura tra Cinque Stelle e Pd in Sicilia porrà, adesso, problemi a tutti i livelli e accenderà la discussione anche in vista dei prossimi appuntamenti elettorali. Tutto sarà congelato fino al 25 settembre e, a risultati acquisiti, sarà necessario capire se esistono i margini per riavviare un dialogo tra i grillini e dem che, fino a qualche mese fa, studiavano per la costruzione del campo largo. Giuseppe Conte, almeno per il momento, tira dritto per la sua strada e, probabilmente, vuole utilizzare anche la rottura siciliana per mettere in chiaro la posizione del Movimento, alternativa al Pd e unica forza autenticamente progressista. Un sorpasso a sinistra che rischia di mettere in crisi la linea politica dem e di Enrico Letta in campagna elettorale e che rischia di aprire una forte discussione ad urne chiuse, specialmente se i risultati non dovessero essere particolarmente positivo per la mini coalizione messa in campo dal segretario nazionale del Pd.