ANCORA POLEMICHE M5S SUL TERMOVALORIZZATORE DI ROMA

E alla fine fiducia fu. La Camera ha infatti dato il via libera al decreto Aiuti con 410 voti favorevoli, 49 contrari e un astenuto. Dunque anche il Movimento 5 Stelle ha rinnovato il proprio sostegno al governo, come anticipato ieri in mattinata dal leader pentastellato, Giuseppe Conte, dopo giorni di tira e molla sia con il presidente del Consiglio, Mario Draghi, che con le sue stesse truppe parlamentari. Che in larga parte avrebbero voluto, e vorrebbero tuttora, un’uscita dalla maggioranza, per assestarsi magari su un appoggio esterno da fornire di volta in volta in base ai provvedimenti. Possibilità che Conte non ha escluso, specificando che il voto favorevole di ieri potrebbe non essere seguito da un voto simile lunedì, quando la Camera sarà chiamata esprimersi su singole parti del testo, compresa quella meno digeribile per la base grillina: il termovalorizzatore di Roma. «Noi vogliamo collaborare con il governo e ieri ( due giorni fa, ndr) abbiamo portato un documento con le priorità dei cittadini, delle famiglie e delle imprese ha detto Conte poco prima del voto - Quindi c'è la disponibilità, la volontà ma anche l'urgenza che si facciano quelle cose che sono importanti, per quanto riguarda il voto finale del testo alla Camera noi lo abbiamo detto: sono misure che abbiamo invocato a gran voce, e alcune le abbiamo direttamente suggerite, ma francamente non abbiamo compreso l'ostinazione di inserire una norma del tutto eccentrica e che non c'entra nulla con questa materia dei sostegni e che riguarda una prospettiva di un inceneritore che è assolutamente obsoleta».

Ma il vero problema sarà al Senato, dove si voterà un testo unico senza possibilità di voto disgiunto. Cosa farà a quel punto il M5S? «Quando arriverà il testo saprete...», risponde l’ex presidente del Consiglio. L’impressione è che il voto favorevole non sia per nulla scontato, e che dunque i prossimi giorni saranno ancora ricchi di colpi di scena con Conte che tenerà di spostare l’asticella sempre più in alto e Draghi che dovrà cercare di tenere a bada gli altri partiti di maggioranza ( si legga: la Lega) che rifiutano la logica dei “due pesi e due misure”.

Quanto al tema termovalorizzatore, contenuto nel documento consegnato a Draghi e motivo di tensione tra M5S e resto della maggioranza, Conte è stato chiaro. «La nostra battaglia contro l'inceneritore a Roma, non è solo per l’impianto in sé, è la logica che è sbagliata - ha ribadito ieri - noi dobbiamo contrastare il principio dell’incenerimento indiscriminato dei rifiuti, abbiamo bisogno di recuperare materie prime, questa crisi ce lo insegna: le aziende stanno chiudendo per mancanza di materie prime, è una nuova logica, non quella del rifiuto ma quella del riciclo».