Ad appena 18 anni, nel 1929, Alberto Moravia esordiva con Gli Indifferenti, romanzo in cui raccontava una famiglia borghese e in decadenza economica, composta dalla madre Mariagrazia, vedova, e due figli post- adolescenti, Michele e Carla, in balia di noia, apatia e indifferenza.

Attorno a loro, Leo, amante della madre e deciso ad un solo obiettivo, irretire con la speranza di una continua vita agiata, Mariagrazia ed i figli e poter così mettere le mani sulla villa di famiglia e il prestigio che ne deriva. Nel 1964 Citto Maselli adattò cinematograficamente per la prima volta il romanzo di Moravia dando a Claudia Cardinale il ruolo della giovane Carla e a distanza di 56 anni, Leonardo Guerra Seràgnoli si cimenta in un nuovo adattamento, trasportandolo, dal fascismo ai giorni nostri. Gli Indifferenti è disponibile on demand dal 24 novembre e vede la partecipazione di Valeria Bruni Tedeschi ed Edoardo Pesce nei panni di Mariagrazia e Leo, Giovanna Mezzogiorno in quelli dell'amica di famiglia Lisa e Vincenzo Crea e Beatrice Grannò nel ruolo di Michele e Carla. Incontriamo l'intero cast in conferenza zoom per scoprire i retroscena del film.

Punto di partenza per il regista Guerra Seràgnoli e lo sceneggiatore Alessandro Valenti è stata “la sensazione di precarietà” presente nel romanzo: “i personaggi sono come sull'orlo di un precipizio ed è qualcosa che sentivamo molto presente anche oggi e molto forte” raccontano. Che tipo di lavoro è stato intrapreso per adattare il libro e renderlo contemporaneo? “il nostro lavoro si è bricerca: una - precisa il regista - sul lavoro di Moravia e l'evoluzione dei suoi personaggi, partiti con Gli Indifferenti e riproposti in tante versioni e tante sfaccettature come in La noia e La vita interiore. L’altra area - continua Seràgnoli - ha riguardato la riflessione interna mia e di Alessandro. Ci siamo chiesti come questi temi trattati nel romanzo risuonassero oggi, chi fossero gli indifferenti di oggi e come questi si sono evoluti”. Leonardo Guerra Seràgnoli si trova poi a raccontare la sua gestione del confronto, non solo con l’opera di un signor regista come Citto Maselli ma di Alberto Moravia e la sua opera senza tempo: «Adattare Gli differenti ha creato dei conflitti inizialmente in me ma poi ho capito che ho sempre sentito un legame con lui, ha vissuto con me varie fasi della vita, fin dalle letture liceali di Agostino e Gli indifferenti.

C’è stato il peso di relazionarmi con un autore di questo calibro, adattato anche da grandi registi come Godard e questo aveva un lato sfidante importante. Ma con Moravia allo stesso tempo ho sentito un senso di familiarità, quindi ho cercato di trovare un dialogo con le sue opere, cercando di togliere un’angoscia di prestazione. E’ stato impegnativo riuscire a portare nel film il suo bagaglio culturale senza sovraccaricare la narrazione” conclude il regista.

L’adattamento di Seràgnoli cambia le carte in tavola a favore di una reazione del personaggio di Carla e di emancipazione femminile che gli conferisce in conferenza un appellativo da # MeToo.

Conferma questa visione il regista che di Carla dice: “abbiamo fatto un percorso con Carla, che nel romanzo, a 24 anni, era considerata in ritardo rispetto alle aspettative dell'epoca e non aveva i mezzi per capire quello che Leo le stava facendo. Lo stesso Moravia le dava la responsabilità della chiusura del romanzo potenzialmente dandole il potere nelle mani, inteso come la forza di una risposta. Quello che noi abbiamo sentito che fosse importante fare - spiega poi Serragnoli - era quello di cercare un percorso per questa Carla che attraverso l'evoluzione delle figure femminili in Moravia, con la consapevolezza odierna, diventasse un personaggio contemporaneo, l'unica in grado di rompere ipocrisia e immobilismo'.

Sulla sua Carla parla Beatrice Grannò: “Carla cerca di scardinare i meccanismi cristallizzati nella sua famiglia, ma sono processi che richiedono tanto tempo per capire che ci sono dinamiche non sane. Le ragazze di oggi sono chiamate ad aggiustare le cose prendendo una posizione forte, riequilibrando quello che è fuori controllo. Carla diventa una donna quando decide di cambiare la sua vita e di vederla per quella che è con una madre che non vuole accettare la realtà” sottolinea l’attrice. Ma chi sono i veri indifferenti in questo film ma soprattutto oggi nella vita reale?

Edoardo Pesce risponde descrivendo il suo personaggio: “Di Leo, con Leonardo, abbiamo pensato che venisse dalla provincia e avesse questa fame di “status”, non di lusso, ricchezza da social, barche, macchine, donne, soldi, ma che volesse salire a livello di classe, avesse una sete di aristocrazia a cui lui non appartiene”. Si aggiunge al coro Vincenzo Crea che di Michele dice: “Gli indifferenti sono quelli che vivono all’interno di dinamiche che sono scontate e non si chiedono cosa li spinga ad aggrapparsi a ciò che stanno difendendo. Io ho 21 anni, sono cresciuto a Roma e di “Micheli” ne ho visti un po’”. Si aggiunge al coro Valeria Bruni Tedeschi che commenta in maniera più universale: “Chi sono gli indifferenti oggi? “Io sono molto pessimista, penso che siamo noi tutti che dobbiamo, io per prima, prendere coscienza del fatto che questa specie di egoismo che ci fa accelerare il passo portandoci a non guardare una persona vicino a noi che non sta bene, ignorare le ingiustizie della società e non prendere parte alle lotte. Dovremmo comprendere che tutto questo egoismo ci fa essere più infelici. Se avessimo in mente questo saremmo naturalmente portati verso l’altro. Ed è questo che porta alla felicità. Io per questo mi sento indifferente, prima di tutti”. Arriva, in conclusione poi l’inevitabile domanda, per Valeria Bruni Tedeschi, sulla pandemia e sulla mancata uscita in sala di Gli Indifferenti. L’attrice e già quattro volte regista risponde sicura: “Questa è un’occasione mancata per i governi di dare il posto che dovrebbero dare alla cultura e far sentire che ne abbiamo lo stesso bisogno degli alimenti. Mio figlio, che ha 6 anni, mi ha chiesto l'altro giorno perché le librerie fossero chiuse, visto che i libri sono necessari. La gente ha sopportato il confinamento grazie ai libri, ai film, all'arte. Oggi lo spettacolo tutto è in una situazione disperata. Il fatto che il film non esca al cinema mi ha molto scioccato all'inizio ma poi mi sono detta che, in un periodo di confinamento, un film così, poteva essere dell’ossigeno che entrava direttamente nelle case e questo mi dà speranza”.

Gli Indifferenti, prodotto da Vision Distribution e Indiana Production, è disponibile dal 24 novembre on demand su Sky Primafila, Apple Tv, Google Play, Chili, Rakuten, Timvision, Infinity, Miocinema, Iorestoinsala, CG Digital, The Film Club.

Una storia modernizzata

L’ADATTAMENTO CAMBIA LE CARTE IN TAVOLA, ATTUALIZZANDO LA STORIA AI NOSTRI GIORNI SCAVANDO A FONDO NEL PERSONAGGIO DI CARLA, SIMBOLO DI EMANCIPAZIONE FEMMINILE CHE LE CONFERISCE UN PIGLIO DA # METOO. OTTIMA PROVA DEGLI INTERPRETI, DA VALERIA BRUNI TEDESCHI, A EDOARDO PESCE, A BEATRICE GRANNÒ