Alfredo Cospito nel pomeriggio di ieri ha mangiato uno yogurt col miele. Questo non significa, spiegano fonti che si occupano della vicenda, che abbia deciso di interrompere lo sciopero della fame in corso da oltre 110 giorni. Uno dei legali, Caterina Calla, ha dichiarato al Corriere della Sera che era «molto provato, magrissimo e moto pallido, ma si è tirato su con il potassio e continuerà con altri integratori. Mi ha detto che non vuole suicidarsi, ma lottare contro il 41 bis». 

Lo yogurt è un alimento proteico che può aiutare l'organismo a resistere a un digiuno così lungo assieme agli integratori che l'anarchico ha deciso di assumere di nuovo dopo averli sospesi alla fine di gennaio. Questo in vista dell'udienza della Cassazione del 22 febbraio a cui Cospito non parteciperà ma che è diventata uno snodo cruciale dopo che il sostituto procuratore generale Piero Gaeta ha chiesto di rivalutare daccapo, con una nuova valutazione del Tribunale della Sorveglianza, se esistano i presupposti per applicargli il 41 bis.

Il capo della Dna insiste: «Valutare l’Alta Sicurezza»

La richiesta «all'autorità politica» di valutare per Alfredo Cospito «l'eventuale idoneità delle misure proprie del regime detentivo riferito al circuito della cosiddetta Alta Sicurezza e delle ulteriori opportune forme di controllo proprie dell'ordinamento penitenziario e dell'attività investigativa a contenere l'indubbia carica di pericolosità sociale del detenuto». È l'indicazione contenuta nel parere che la Direzione nazionale antimafia e antiterrorismo ha inviato lo scorso 2 febbraio al ministro della Giustizia, Carlo Nordio, e del quale «per assicurare la correttezza dell'informazione relativa alle valutazioni» del procuratore nazionale Giovanni Melillo sono stati resi pubblici «i contenuti essenziali».