Sulla riforma del Csm «spero che non spuntino sabotatori dell’ultima ora. Iv e Lega si stanno smarcando? L’accordo è chiuso, innocui distinguo non vanno drammatizzati. M5S e Pd pensino ai contenuti e non cerchino presti per litigare». Così Enrico Costa, deputato e vicesegretario di Azione, in un’intervista a La Repubblica. «Io sono rispettoso dei diritti del cittadino e voglio che lo Stato non scarichi su di noi le sue inefficienze. E voglio che a prevalere siano i magistrati più bravi e non i più organici alle correnti. Ho scritto l’emendamento sul fascicolo delle performance, poi riformulato dal governo, perchè oggi mancano gli elementi per valutare chi è più bravo e chi lo è meno. Se gli arresti di un magistrato si traducono sempre in assoluzioni, se le inchieste fanno flop, se le sentenze vengono ribaltate nei gradi successivi, questo è un fatto da analizzare», aggiunge Costa. E sull’illecito disciplinare contro il pm che non deposita tutte le prove il deputato di Azione sostiene che «oggi il 99% dei giudici ha un giudizio positivo. O sono tutti geni - spiega Costa - o c’è qualcosa che non funziona. In 30 anni abbiamo avuto 30mila ingiuste detenzioni, e cioè almeno 100mila innocenti in galera. Il pm - aggiunge - deve evitare di sbattere l’indagato in prima pagina come fosse colpevole ancor prima del processo. Il marketing giudiziario è illiberale, arbitrario e incivile perchè trasferisce come oro colato le tesi dell’accusa prima che l’interessato possa difendersi», conclude così Enrico Costa.