Roma, 18 apr. (Labitalia) - Le sfide che deve affrontare la pubblica amministrazione nei prossimi anni sono importanti, la stessa Unione Europea ci ricorda che una pubblica amministrazione efficiente, a livello comunitario, consentirebbe al continente europeo di poter risparmiare 65 miliardi di euro allanno. E consentirebbe alle aziende di tagliare i propri costi di 3 miliardi allanno, quindi avere una Pa efficiente è un must. Così il ministro per la Pubblica Amministrazione, Paolo Zangrillo, ieri a margine della presentazione a Roma del report annuale di Cotec Fondazione per lInnovazione, redatto in collaborazione con il Centro Studi Tagliacarne Unioncamere. Dobbiamo vincere questa sfida e lo possiamo fare perché abbiamo un capitale umano preparato e abituato ad affrontare la complessità. Il nostro compito è quello di seguirlo e di assecondarlo cercando di far crescere la consapevolezza nelle nostre persone di vivere il cambiamento come unopportunità, ha spiegato Zangrillo che poi ha aggiunto: Lo stiamo facendo lavorando sulla formazione e sulla crescita delle nostre persone, quindi anche sul merito. Cercando di presentarci come unorganizzazione che è in grado di reclutare le persone in maniera rapida ed efficace. Tutto questo perché abbiamo bisogno di esser attrattivi verso le nuove generazioni. Viviamo nellepoca della transizione digitale, è chiaro che disporre di giovani della generazione Z significa dare unaccelerazione straordinaria al processo di modernizzazione della nostra organizzazione, ha osservato. Il Ministro ha poi ricordato: Nel corso del 2023 ho lanciato uno spot che diceva basta il racconto della Pa come organizzazione del posto fisso, mi piacerebbe che venisse raccontata come organizzazione del posto figo. Voglio dire che i giovani di oggi non inseguono il posto fisso, vivono la stabilità del posto di lavoro come lopportunità di poter di poter disporre di un profilo di esperienza e di competenza riconoscibile dal mercato. Noi su questo dobbiamo lavorare, sulle capacità di offrire alle persone percorsi di crescita che permettono di consolidare la loro professionalità. Dobbiamo anche essere capaci di offrire un corretto bilanciamento tra impegno professionale e la vita personale - ha detto Zangrillo -. I giovani non entrano in un posto di lavoro per rimanerci tutta la vita e probabilmente anche noi dobbiamo incominciare a pensare che un fisiologico turnover sia una dinamica normale nelle organizzazioni. Accettando anche che una persona che ha fatto un percorso importante da noi possa decidere di cambiare, ha concluso.