Roma, 3 giu. (Adnkronos) - Sui giornali di stamani si legge che esponenti della segreteria nazionale del Pd, il responsabile Esteri o perfino la stessa segretaria nazionale del Pd avrebbero 'caldeggiato' un voto di astensione sul primo passaggio al Parlamento europeo del regolamento Asap, che dovrà andare al voto finale nella sessione plenaria di luglio. Questa ricostruzione è destituita di fondamento e la smentisco pubblicamente: abbiamo svolto una riunione con la segretaria Schlein in cui alla delegazione è stato chiesto di prendere una posizione autonomamente e nessuno del vertice del partito né prima né durante né dopo ci ha chiesto o proposto di votare in una determinata maniera e men che meno di astenerci nel voto finale". Lo puntualizza il capo delegazione del Pd al Parlamento europeo, Brando Benifei. "Preso atto che il gruppo dei Socialisti e Democratici allunanimità avrebbe votato per i nostri emendamenti per escludere Pnrr e fondi di coesione dalle fonti possibili di finanziamento ma avrebbe proposto il voto positivo sul regolamento nel suo insieme, che riguarda lapprovvigionamento difensivo dellUcraina, abbiamo stabilito -spiega ancora l'esponente Dem- di procedere come abbiamo fatto, in linea con quanto detto dalla segretaria nella sua esternazione sul tema, dove ha messo al primo punto il sostegno con tutti i mezzi necessari allUcraina e coerentemente con quanto fatto finora dal Pd anche nelle precedenti votazioni nel Parlamento europeo". "Informato il partito nazionale, a quel punto -ribadisce Benifei- nessuno ci ha chiesto di tenere una posizione diversa e come sempre avviene nei voti su questo tema abbiamo avuto alcuni voti in difformità nella nostra delegazione, come del resto avviene anche nei Gruppi parlamentari del Pd alla Camera e al Senato". "Devo ribadire con chiarezza che pur avendo autorizzato col nostro voto dei giorni scorsi la negoziazione fra Parlamento europeo e Consiglio su questo regolamento, non siamo daccordo sulluso dei fondi Pnrr e di coesione per gli armamenti, definito giustamente 'inaccettabile' anche dalla nostra segretaria, per cui se il Governo non prenderà impegni vincolanti e incontrovertibili su questo punto personalmente -conclude Benifei- non ritengo che si potrà sostenere il provvedimento nel via libera finale che ci verrà chiesto di dare a luglio".