Milano, 30 mar. (Adnkronos) - Quasi 4 italiani su 10 sanno che Bergamo e Brescia questanno sono 'Capitale della Cultura'; 2 milioni quelli di età compresa tra 18 e 74 anni che, nel 2023, dichiarano di avere intenzione di visitare le due città, con una spesa media pro capite prevista di 350 euro e, anche se la metà di questi prevede di fare unescursione in giornata e un ulteriore 13% non sa se pernotterà o meno a destinazione, il risultato sarebbe un raddoppio degli arrivi domestici nelle strutture turistiche rispetto al 2019. Questi i risultati di unindagine condotta a fine febbraio dallOsservatorio sul Turismo di Confcommercio, realizzato da Swg, che dedica un focus a Bergamo e Brescia Capitale italiana della Cultura per il 2023. Nel 2019, le due città lombarde, complessivamente prese, registravano poco meno di 660.000 arrivi e oltre 1,3 milioni di presenze turistiche, con un trend di crescita interrottosi però bruscamente nel 2020 a causa della pandemia. Nei programmi attuali degli italiani maggio e giugno sono i mesi considerati ideali per visitare le due città e, considerato che tanto la Festa dei Lavoratori quanto quella della Repubblica cadono a ridosso del fine settimana, faranno un week-end lungo. Obiettivo principale dei turisti attratti dalla ricorrenza, almeno per 1 su 2, è la visita a musei e luoghi significativi, ma la degustazione di prodotti tipici segue a ruota, indice di un viaggiatore disposto a distribuire la sua spesa un po su tutto il territorio, pur di fare unesperienza indimenticabile. Importante anche il ruolo delle performance artistiche, dato che il 36% degli intervistati dichiara che intende assistere agli eventi e spettacoli organizzati per loccasione. Viaggiatori del Nord-Ovest e NordEst saranno quasi 3 su 4, ma significativo è constatare che il 18% verrà invece da Sud e Isole, programmando quindi probabilmente qualche pernottamento in più a destinazione, soprattutto per quel 50% che andrà appositamente a Bergamo e Brescia, senza includere altre tappe nel tour: "Si tratta di una buona base di visitatori -spiega il presidente di Confcommercio Brescia, Carlo Massoletti- confermata anche dai dati che ci arrivano dai nostri ristoratori ed albergatori, che dimostra come i nostri territori siano attrattivi. Siamo certi di fare ancora meglio mediante strategie di marketing che riguardino non solo le nostre attrattività culturali ma anche le nostre peculiarità a livello imprenditoriale, sia nel settore della ristorazione, che ha delle specialità riconosciute ma ancora molto da poter esprimere, sia in quello dello shopping nei nostri centri storici ricchi di eccellenze e bellezze da scoprire". Per Giovanni Zambonelli, presidente di Ascom Confcommercio Bergamo, si tratta di "un anno importante soprattutto in termini di presenze, che dovrà rappresentare però al tempo stesso un investimento per il futuro oltre che un banco di prova per tutto il comparto dellospitalità. Il rafforzamento delle destinazioni, attraverso la promozione condivisa con due territori e lo sviluppo del turismo incoming ci dovrebbero consentire di aumentare la presenza media nelle due città e province. Lapprezzamento di Bergamo e Brescia come destinazioni che emerge dalla ricerca Confcommercio tra potenziali visitatori andrà ripagato da un nostro ancora maggiore impegno nellaccoglienza e nellospitalità, dai tavoli di bar e ristoranti agli hotel ai negozi". "Le attese di visitatori -aggiunge Giovanna Mavellia, segretario generale di Confcommercio Lombardia- confermano come i grandi eventi, culturali e sportivi, siano importanti catalizzatori di presenze turistiche. Questo vale oggi per Bergamo Brescia Capitale della Cultura e dovrà valere per altri appuntamenti come il Giubileo del 2025 e le Olimpiadi di Milano Cortina 2026". Tuttavia "per concretizzare al meglio queste opportunità, sono necessari interventi per migliorare la mobilità e innovare lofferta turistica, anche attraverso il sostegno alla formazione del personale".