(Adnkronos) - C'è anche un paragrafo con il titolo 'La consapevolezza di Tim del sistema di attivazione fraudolenta' nel decreto di sequestro preventivo con cui il gip di Milano Patrizia Nobile ha dato seguito alla richiesta della procura di Milano di 'congelare' quasi 322 milioni di euro a sei società, di cui quasi 249 milioni nei confronti di Tim, per una presunta frode informatica messa a segno attivano servizi premium mai richiesti dagli ignari clienti. Nel provvedimento di oltre 70 pagine, che prende in esame il periodo dal 2017 al 2019, si sottolinea come Tim non avrebbe fatto tutto il possibile nei confronti degli utenti. Le prove raccolte dalla procura hanno "consentito di ricostruire un flusso di ricavi derivanti dalle attivazioni non compliant cosi ripartito: il 50% a favore dell'operatore telefonico Tim; una quota contrattuale stabilita, oscillante tra i 5% ed il 7% a favore dell'hub tecnologico e il rimanente 43% o 45% a favore del Csp (piattaforma di servizi di contenuti, ndr)". Tra i 23 indagati compaiono due ex dipendenti di Tim, ma anche ex dipendenti e legali rappresentati delle altre società coinvolte nel decreto, tra loro compaiono i nomi di Mario e Tatiana Rizzante, rispettivamente presidente e amministratrice delegata di Reply società quotata per cui è stato disposto il sequestro di 7,9 milioni di euro.