Roma, 5 dic. - (Adnkronos) - "Il problema è che la macchina dello Stato non funziona, la colpa è di tutti quelli che sono arrivati dal dopoguerra a oggi. Oggi siamo dei colossi come risultati sportivi, ma non si può andare avanti così. Di materiale umano ce ne sarà sempre meno. Si tratta di fare un lavoro sporco, un lavoro ventennale. Chi pianifica rischia di non vederne i benefici". Lo dice il presidente del Coni, Giovanni Malagò, intervenendo all'iniziativa 'Costruire il modello sportivo europeo basato sui valori, dal basso verso l'alto: un mezzo per favorire l'inclusione e il benessere sociali dei giovani europei' allo Spazio Europa a Roma. "Noi, come Coni, siamo spettatori clamorosamente interessati perché tutto deve essere indirizzato ai 46 milioni di italiani che sono cittadini di serie B rispetto al resto dell'Europa -aggiunge il numero uno dello sport italiano-. Mi batto per salvaguardare la mission del Coni, ma al tempo stesso non invado il campo degli altri perché poi sarei poco credibile a difendere il perimetro del Coni. I dati sono impietosi in questo senso. Abbiamo uno dei più bassi investimenti nello sport in Europa e anche nella sanità. Da qui al 2050 i numeri sono drammatici".