Milano, 27 feb. (Adnkronos) - "Sui giornali ho letto un accorato appello a dichiarare lo stato di emergenza per la qualità dell'aria in Lombardia; io credo che guardando ai dati, ventanni fa probabilmente avremmo dovuto chiamare lesercito e gli alleati per risolvere il problema. Invocare lo stato di emergenza per la situazione dellaria in Lombardia è un modo per discreditare la Lombardia, per discreditare il grande lavoro fatto dal nostro mondo produttivo e dal nostro mondo agricolo, oltre al grande impegno profuso da parte dei cittadini e al cambiamento culturale che i nostri cittadini hanno avuto in questi anni. E, aggiungo, è un modo per discreditare il lavoro fatto dalle amministrazioni locali di tutti colori politici". Lo ha detto l'assessore allAmbiente e Clima della Regione Lombardia, Giorgio Maione, intervenendo alla seduta odierna del Consiglio regionale a Palazzo Pirelli. Il riferimento è all'appello lanciato dal sindaco di Milano Beppe Sala durante la conferenza regionale sul diritto alla salute organizzata dal Pd lombardo che lo scorso 23 febbraio. "I livelli che abbiamo raggiunto negli ultimi ventanni, e soprattutto negli ultimi cinque -aggiunge Maione- è un grande obiettivo raggiunto dal sistema Lombardia. E chi invoca lo stato di emergenza parla male della Lombardia, fa male alla Lombardia e al sistema produttivo lombardo, fa male al turismo e allattrattività lombarda". Ciò, sottolinea, significa che "non è un caso se la media annuale di Pm10 rilevata annualmente non ha superato in nessuna stazione i limiti normativi e la media annuale del Pm2.5 è rimasta per la prima volta entro i limiti in tutta la Lombardia. Per quanto riguarda la No2, poi, tale limite è stato superato solo in un numero molto limitato di stazioni e al di là di poche eccezioni, ovunque è stato rilevato un trend complessivo di miglioramento. I risultati raggiunti sono innegabili. Anche se guardiamo al grande sforzo dei lombardi, per quanto riguarda le emissioni pro capite del PM10 e del PM2.5, siamo a un terzo della media europea e siamo molto più virtuosi di gran parte degli Stati dellUnione Europea. Questo è un dato fondamentale da comprendere". E allora, "quando si lanciano gli stracci e si grida al fatto che non si fa nulla, bisogna comprendere che per arrivare a questi risultati in una situazione sfavorevole come quella determinata dal Bacino Padano, che è circondato dalle Alpi e dagli Appennini e dove il mare Adriatico spinge allinterno della stessa Pianura anziché ripulire laria, per quanti sforzi possiamo fare, anche con la tecnologia esistente, il risultato è questo". In ogni caso, conclude, "si è parlato di 19 miliardi di euro investiti negli ultimi cinque anni tra infrastrutture, bandi per la decarbonizzazione e lefficienza energetica e interventi in agricoltura: questo è sicuramente ciò che vogliamo continuare a fare".