Roma, 4 ott. (Adnkronos) - Il pestaggio avvenuto il 26 giugno del 2011 al rione Monti, a Roma, contro il musicista Alberto Bonanni, morto nel 2014 dopo 3 anni di coma fu unazione particolarmente violenta e immotivata. Lo ha detto il sostituto procuratore generale Francesco Mollace nel corso della sua requisitoria nel processo dAppello nei confronti dei quattro imputati. Si tratta di Carmine DAlise, Christian Perozzi, Massimiliano Di Perna e Gaetano Brian Bottigliero, accusati di omicidio volontario. Per loro il pg, davanti ai giudici della Corte dAssise dAppello, ha chiesto la conferma della condanna di primo grado, in abbreviato, a 14 anni. I quattro erano stati già condannati in via definitiva per tentato omicidio ma dopo la morte di Bonanni la Procura di Roma aveva riqualificato il fatto contestando laccusa di omicidio volontario. I fatti erano avvenuti nella notte del 26 giugno del 2011, mentre Bonanni si trovava nella movida del quartiere Monti con alcuni suoi amici quando venne violentemente aggredito e pestato a calci e pugni, finendo in coma. Non possiamo che concordare con quanto detto dal pg, che nel ripercorrere la vicenda ha correttamente sostenuto le motivazioni della sentenza di primo grado commentano i legali di parte civile, gli avvocati Gaetano Scalise e Stefano Gabbrielli soffermandosi diffusamente sul tema del nesso di causalità sul quale ha ripercorso le argomentazioni da sempre sostenute dalle parti civili''.