Roma, 22 feb. (Adnkronos) - La guerra in Ucraina, gli scenari di crisi nel Mediterraneo orientale e in Medio Oriente, le tensioni sempre vive tra la comunità di origine greca e quella di etnia turca, con sullo sfondo i delicati rapporti politici ed economici con Ankara. È in questo contesto che si colloca la visita di Stato a Cipro, lunedì 26 e martedì 27 febbraio prossimi, del Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, la prima nella storia di un Capo dello Stato italiano, nel ventesimo anniversario dell'adesione di Nicosia all'Unione europea e nel cinquantesimo dello scontro greco-turco, che ha portato alla creazione della buffer zone, la linea verde presidiata da un contingente Onu di circa duemila persone, militari e civili, tra i quali anche quattro Carabinieri italiani. Per Mattarella, accompagnato dalla figlia Laura e dal viceministro degli Esteri, Edmondo Cirielli, l'occasione quindi di tornare ad insistere sulla linea che caratterizza la sua impostazione sulle questioni di politica estera: la necessità per l'Unione europea di essere un attore presente nelle aree di crisi internazionale; l'esigenza di aumentare gli sforzi per superare i conflitti in corso ed evitare che ne sorgano altri; l'importanza di un rinnovato multilateralismo per rilanciare forme di collaborazione ed integrazione e fermare i rischi di piombare in un''età del caos'. In quest'ottica di particolare rilievo sarà la visita del Capo dello Stato alla buffer zone nella mattinata di martedì, una presenza su un'area di crisi di confine come già avvenne al 38/mo parallelo durante la missione in Corea del Sud. Mattarella sarà nel Quartier generale delle Nazioni unite, il cui contingente cerca di tenere sotto controllo le tensioni, alimentate di tanto in tanto dal riemergere di spinte nazionaliste turche e, di contro, di origine greca e cipriota, operando sul piano civile, militare e del controllo dell'ordine pubblico. La successiva sosta prima al Comitato per le persone scomparse, sorto per identificare le vittime del conflitto greco-turco, poi al vecchio aeroporto di Nicosia, dove il tempo è rimasto fermo ai bombardamento che subì nel 1974, rappresenteranno un tributo alla memoria e un segno di attenzione per uno scontro etnico che come tale rappresenta sempre una tragedia. Tra il pomeriggio e la serata di lunedì sono invece in programma i colloqui di Mattarella con il Presidente della Repubblica di Cipro, Nikos Christodoulides, insieme alle rispettive delegazioni, e il tradizionale pranzo di Stato. Sarà l'occasione per approfondire innanzi tutto le questioni di politica internazionale, a partire dai conflitti in Ucraina e in Medio Oriente. In riferimento al primo vanno sottolineati gli effetti che si determinano su Cipro, che rappresenta la meta di notevoli investimenti russi, mentre per quanto riguarda il secondo, occorre segnalare l'importante ruolo che svolgono i porti ciprioti per il transito di aiuti umanitari destinati a Gaza. Sul piano delle relazioni bilaterali, va ricordata la forte presenza di Eni nei giacimenti di gas, con la prospettiva di sviluppare nuovi collegamenti diretti per la distribuzione nonchè impianti di liquefazione. Altro dossier caldo quello dell'immigrazione, visto il comune interesse di Cipro e Italia, come Paesi di primo approdo, di stimolare una risposta comune e solidale da parte dell'Europa. Una sensibilità che a Nicosia va intensificandosi sempre di più, visto che nel Paese si registra la più alta percentuale di migranti rispetto alla popolazione, con l'accentuarsi di un malcontento che rischia di alimentare forze xenofobe. Tra gli altri appuntamenti di Mattarella, prima del ritorno a Roma, la visita al Parlamento monocamerale; a Paphos, centro che ha dato i natali al Presidente cipriota, dove si trova il sito archeologico della Casa di Dionisio, con mosaici che richiamano quelli di Piazza Armerina; e infine alla nave Bergamini, in missione mel Mediterraneo orientale, presente il capo di stato maggiore della Marina militare, Enrico Credendino.