Roma, 5 nov. (Adnkronos) - Con alle spalle i viaggi in Cina, Vietnam e Indonesia negli anni scorsi, il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, torna a far tappa in Asia. Da mercoledì prossimo sarà per tre giorni in Visita di Stato in Corea del Sud, Paese del Continente con il quale si registrano affinità e posizioni comuni, a partire dai temi legati all'importanza del multilateralismo, questione sulla quale il Capo dello Stato pone continuamente l'accento in un'epoca in cui si susseguono conflitti e scenari di crisi internazionali. In particolare Corea del Sud e Italia condividono ad esempio la stessa impostazione per quanto riguarda la riforma delle Nazioni unite, dove il prossimo anno il Paese asiatico siederà nel Consiglio di sicurezza. E l'agenda di Mattarella, come è tradizione per le visite dei Capi di Stato e di Governo, prevede come primo appuntamento una sosta nell'Area di sicurezza congiunta al 38/mo parallelo che segna il confine tra le due Coree. Un momento non soltanto formale, in relazione agli attuali motivi di preoccupazione legati alla minaccia nucleare e alle situazioni controverse che caratterizzano il continente asiatico; ma anche perchè l'Italia può rivendicare una sorta di presenza morale, visto che durante la guerra di Corea il nostro Paese inviò un'ospedale da campo sotto l'egida di una Risoluzione Onu e nell'imminenza dell'ingresso al Palazzo di Vetro. Nel pomeriggio sempre di mercoledì 8 (in Italia sarà mattina) è in programma a Seul l'incontro con il Presidente della Repubblica Yoon Suk-yeol. Sul tavolo, oltre alle questioni legate al difficile e drammatico momento internazionale, le proficue relazioni bilaterali, con un'economia che rappresenta la quarta del continente e la prima per quanto riguarda l'interscambio pro capite. Si collocano in questo contesto la firma di una serie di intese legate al partenariato tecnologico, relativo soprattutto al settore dei semiconduttori e dei microchip, e in materia spaziale. Giovedì 9 Mattarella vedrà invece la collettività italiana, quindi spazio all'aspetto culturale con una visita al Tempio Heinsa, sito che fa parte del patrimonio Unesco, dove sono conservate tavolette religiose ultrasecolari. Il Presidente della Repubblica si trasferirà quindi a Tashkent per iniziare la visita ufficiale in Uzbekistan, ricambiando quella in Italia nel giugno scorso del Presidente Shavkat Mirziyoyev. In quell'occasione fu firmato un accordo di partenariato strategico, manifestando così una concreta attenzione per un Paese che, insieme al Kazakistan dal punto di vista energetico, rappresenta una porta d'ingresso in Asia centrale e in una zona che è anello di congiunzione tra Estremo oriente e Paesi dell'ex Unione sovietica. Una collocazione che assume una rilevanza ulteriore alla luce della guerra in Ucraina, rispetto alla quale l'Uzbekistan cerca di assumere posizioni indipendenti e non allineate, che possano permettergli di mantenere il dialogo con l'Occidente e di svolgere anche un ruolo di mediazione con la Federazione Russa. Quanto ai rapporti con l'Italia, l'ultima visita di un Presidente della Repubblica in queste terre risale a quella di Oscar Luigi Scalfaro nel 1997. Mattarella incontrerà Mirziyoyev venerdì 10 e anche in questo caso è prevista la firma di intese che testimoniano l'intenzione di rafforzare la cooperazione sul piano industriale e culturale. Va letto anche in quest'ottica l'appuntamento di Mattarella nel campus del Politecnico di Torino aperto nella capitale Tashkent e la partecipazione del Capo dello Stato alla conclusione del seminario 'Direzione 4.0: collaborazione su istruzione e innovazione per la trasformazione dell'industria dell'Uzbekistan'. La missione di Mattarella proseguirà sabato 11 con una sosta a Samarcanda, dove il Presidente della Repubblica avrà modo di visitare le tre Madrase di Ulugh Beg, Tilya Kori e Sher-Dor e lo spazio espositivo temporaneo dedicato alla missione archeologica congiunta italo-uzbeka nel sito di Kofir Qal'a. Quindi un'ulteriore sosta al Complesso monumentale Shah-i-Zinda. Ultima tappa prima del ritorno in Italia la visita al centro storico di Kiva, città anch'essa inserita nel Patrimonio Unesco, che rappresentava uno degli snodi dell'antica Via della seta e che esteriormente conserva intatte alcune delle sue caratteristiche storico-artistiche, assumendo quindi un valore emblematico dal punto di vista culturale.