Roma, 30 mar. (Adnkronos) - "Se si vuole dare davvero discontinuità e rafforzare la nostra identità si dia dignità a tutti, iscritti ed elettori delle primarie e si trovi il giusto spazio di rappresentanza per tutti i 'pensieri'. Nessuno escluso". Lo scrive Alessia Morani, componente della commissione di garanzia del Pd, in un intervento su Huffington Post. "In questi giorni - sottolinea - si stanno determinando le prime scelte nei ruoli chiave del Pd della nuova segretaria Elly Schlein. Non discuto della scelta delle persone perché sia Chiara Braga che Francesco Boccia sono due colleghi di grande esperienza parlamentare che conosco da anni e con cui ho collaborato proficuamente da diversi ruoli. Ciò che, invece, mi preoccupa è la capacità di dare rappresentanza al pensiero plurale del Pd, che è caratteristica connaturata alla sua vocazione maggioritaria". "Lo dico soprattutto in virtù di un risultato congressuale che è un unicum nella storia del nostro partito: gli iscritti del Pd hanno scelto una linea politica e una leadership mentre gli elettori delle primarie, che sono per la stragrande maggioranza non iscritti, ne hanno scelto unaltra. La segretaria legittimamente eletta è indiscutibilmente Elly Schlein e a lei spetta lonore e lonere delle scelte, come è chiara, daltro canto, anche la contraddizione tra le due basi elettorali. E allora in una situazione così complessa serve un surplus di attenzione e buon senso nella composizione di quelli che sono i principali organi rappresentativi (istituzionali e di partito) del Pd". Morani precisa che "non è un problema di 'poltrone' come qualcuno ama brutalmente sintetizzare, ma di costruzione di una identità più chiara e di condivisione delle responsabilità. Per un pezzo importante della nostra base di militanti ed elettori è importante avere la possibilità di fare vivere un pensiero e di vederlo rappresentato, non parlo solo dei riformisti ma anche di un pezzo di cattolici democratici che vivono il disagio di vedere lamplificazione di alcune posizioni troppo 'radicali'. Questa è la preoccupazione che sto raccogliendo da tanti e che non va confusa con la ormai mitologica lotta tra le correnti. Il rischio è che un pezzo di elettorato se ne vada senza fare rumore perché non trova più uno spazio politico agibile".