Roma, 4 dic. (Adnkronos) - Dopo la Sardegna, ora Firenze. Il Pd si accinge a dire no alle primarie per la scelta del candidato sindaco per il post Dario Nardella. Era già successo nelle settimane scorse in Sardegna dove, in nome dell'unità della coalizione, i dem hanno escluso le primarie per dare il sostegno alla grillina Alessandra Todde. Una decisione che ha provocato una spaccatura con Renato Soru, già presidente della regione, che aveva invocato i gazebo e che di fronte al no del Pd ha annunciato di andare avanti comunque con la sua candidatura. Una divisione del campo del centrosinistra che potrebbe replicarsi a Firenze. Stasera alle 21 si riunirà la direzione del Pd fiorentino. Una riunione che dovrebbe sancire il no alle primarie con l'indicazione a candidata sindaco alle prossime amministrative della assessora al Welfare, Sara Funaro, vicina a Nardella. Su Funaro potrebbero convergere Azione e Più Europa. Dialogo aperto con Avs mentre con i 5 Stelle la strada sarebbe parecchio in salita. Di certo, la scelta della assessora al Welfare sancirebbe una rottura con Italia Viva. Una spaccatura con Matteo Renzi che potrebbe puntare sulla vicepresidente del consiglio regionale, Stefania Saccardi. Inoltre, c'è anche un pezzo di Pd fiorentino che avrebbe preferito la scelta del candidato sindaco attraverso le primarie: a chiedere a gran voce i gazebo era stata in queste settimane la ex-assessora Cecilia Del Re con tanto di 'cartoline' inviate al Nazareno con la richiesta di primarie. "No a una donna calata dall'alto da capicorrente tutti uomini", la denuncia di Del Re oggi in un'intervista. Ad intervenire sui social sulla complessa dinamica fiorentina, è il rettore dell'Università di Siena, Tomaso Montanari, entrato nel toto nomi per il comune di Firenze nelle scorse settimane come personalità proposta dai 5 Stelle. "È decisamente evidente che a Firenze ci vuole una radicale discontinuità con i governi di Nardella e di Renzi, i quali, al di là delle schermaglie di potere attuali, sono stati in perfetta continuità culturale", scrive Montanari sui social. "Firenze è stata il teatro della più completa abdicazione di una idea di città solidale, inclusiva, partecipata e sostenibile. Con tutto il rispetto per la persona, non penso che la candidatura di Sara Funaro, così palesemente in linea con Nardella, possa fare sperare in questa discontinuità: farebbe anzi intendere che Elly Schlein rinuncia a fare di Firenze un laboratorio del rinnovamento di cui tutto il Pd ha una così grande necessità. Penso che né i Cinque Stelle né la sinistra civica fiorentina potrebbero prestarsi a questo gioco". Il rettore mette in guardia la segretaria del Pd dalla scelta di Funaro, tutta di 'continuità' con Nardella: "Oltre ad essere del tutta rinunciataria, una simile scelta sarebbe anche assai pericolosa. Non vorrei che la volontà dei vertici del Pd fiorentino di non cambiare nulla in un ramificato sistema di potere finisse col consegnare Firenze a una destra indecente".