Milano, 24 apr. (Adnkronos) - L'inchiesta della procura di Milano sulle presunte torture nel carcere Beccaria di Milano passa anche da "ulteriori approfondimenti" su "referti medici e relazioni cliniche" acquisite sulle aggressioni denunciate da alcuni minorenni. "Pestaggi di gruppo - scrivono le pm titolari dell'inchiesta -, organizzati in luoghi isolati e privi di telecamere, senza alcun immediato e attuale atto di resistenza da contenere". Per la procura "è necessario eseguire una serie di audizioni di appartenenti al personale medico-sanitario, di educatori e di altre persone informate sui fatti citate dalle persone offese" per spazzare via l'ipotesi di un muro di omertà. In più intercettazioni telefoniche tra due agenti in cui si parla di un pestaggio - in due "colpiscono reiteratamente il ragazzo e lo lanciano contro il muro, continuano a colpirlo anche quando lo stesso è evidentemente inerme e semi incosciente" - emerge "chiaramente la loro intenzione di insabbiare le condotte violente mediante la redazione di relazioni di servizio in cui descrivere una situazione completamente diversa rispetto a quanto ripreso dalle telecamere". Nel dialogo, si legge in un'integrazione alla richiesta di misura cautelare, "vi sono numerosi commenti sull'inopportunità di recarsi in pronto soccorso per non peggiorare la loro situazione, anche perché il detenuto, visitato dai medici dellIpm, aveva riportato zero giorni di prognosi e sulla necessità che anche il collega scrivesse una relazione in cui affermare che il detenuto non era stato affatto picchiato, così da rafforzare la loro posizione". Di fronte alla possibilità da parte di uno degli agenti (arrestato) di produrre un referto medico 'pilotato', il collega (sospeso) lo dissuade "dichiarando che sarebbe stato evidentemente poco credibile, anche 'per un giudice', una certificazione con lesioni per agli agenti e una prognosi di zero giorni per il detenuto descritto con un fisico gracile".