Palermo, 9 gen. (Adnkronos) - Riteniamo essenziale, vista la tragica carenza di sangue nella nostra città, lopera di sensibilizzazione e la campagna di comunicazione portata avanti in questi mesi dalla nostra struttura sanitaria, così come dalle altre a Messina. Tuttavia, allo stesso tempo, valutiamo che questa atavica criticità non cesserà fino a che non si ripristineranno anche alcune buone pratiche. Tra queste, quella espletata una volta dai chirurghi stessi che sensibilizzavano i congiunti o amici dei pazienti che potenzialmente potevano avere necessità di emocomponenti, a procedere con la donazione. Difatti, quando questa forma di persuasione veniva effettuata, cerano maggiori donazioni senza alcuno sforzo, poiché tutti erano consapevoli che il sangue che donavano, anche se non andava al proprio parente direttamente, era una forma di dono importante perché aiutava tutto il sistema a funzionare meglio e quindi indirettamente davano una mano anche al proprio congiunto. A dirlo Marco Ferlazzo, Ceo dellistituto Clinico Polispecialistico Cot di Messina che insieme al Direttore sanitario Domenico F. Chiera hanno inviato di recente una lettera allAssessorato regionale alla Salute, al Dasoe (Dipartimento Attività Sanitarie e Osservatorio Epidemiologico della Regione) e allAiop Sicilia(Associazione Italiana Ospedalità Privata) oltre che al Policlinico di Messina, in quanto centro trasfusionale al quale pure la COT afferisce per il sangue, invitando tutti a promuovere questa iniziativa tra i chirurghi. Successivamente, per diverse ragioni questa pratica è andata in disuso - spiegano Ferlazzo e Chiera - e si è formata la rete dei Servizi Trasfusionali che è delocalizzata su base territoriale e le Strutture Regionali di Coordinamento automatico per le donazioni, che però non hanno dato i risultati sperati. Manca difatti, la moral suasion che spingeva molti a donare e che era fondamentale. Noi da tempo proseguono Ferlazzo e Chiera abbiamo cercato di ripristinare questa abitudine, tanto che abbiamo diffuso dei post di sensibilizzazione sui social circa la problematica e nel contempo i nostri operatori, prima del ricovero, ove possibile, invitano sempre i congiunti/amici dei pazienti anche informalmente a donare. Ci preme sottolineare che la nostra struttura è stata sempre sensibile alla problematica ed infatti, sin dagli anni 90, oltre ad implementare una intensa attività di promozione riguardo le donazioni e il buon uso del sangue, ha provveduto a fornirsi della necessaria strumentazione per il recupero intra-post-operatorio di sangue, che continua ancora oggi, e che ci ha permesso e ci permette di sopperire, ove possibile, all'utilizzo di sangue di banca e a poter trattare anche i pazienti che, per credo religioso, rifiutavano e rifiutano la trasfusione di emocomponenti da donatore. Daltronde la necessità di aumentare il numero dei donatori di sangue e accrescere la sensibilità verso un gesto che può fare la differenza per tanti è anche lo stesso obiettivo del Policlinico di Messina tanto che la direttrice dellUOC di Medicina Trasfusionale dott.ssa Eugenia Quartarone, con la quale giornalmente la COT collabora, punta a concretizzare delle azioni per risolvere la problematica della carenza di sangue che rappresenta ormai unemergenza. Di recente allAOU G. Martino di Messina ha predisposto sale di donazioni più confortevoli, una colazione offerta al termine della procedura, lo sviluppo e limplementazione di campagne di comunicazione mirate, fino allallestimento di due stalli di parcheggio specifici per i donatori.