Roma, 1 dic (Adnkronos) - "Il maestro della realpolitik, cinismo incluso" che "elargiva i suoi consigli (spesso non proprio gratuitamente)" e che "è stato fino all'ultimo lucido, presente e lungimirante". Francesco Rutelli può tracciare un profilo di Henry Kissinger da un punto di vista privilegiato. "L'ho incontrato diverse volte, in Italia, a New York e a Washington, e sono sempre rimasto colpito dalla lucidità senza sconti e dalla sua curiosità", spiega all'Adnkronos l'ex sindaco di Roma e vice premier che sta lavorando all'evento di lunedì prossimo (4 dicembre) all'Auditorium di Roma, quando si celebrerà il 30esimo anniversario della prima elezione diretta dei sindaci. Rutelli, qual è il suo giudizio sul segretario di Stato Usa? "Kissinger ha avuto una personalità che ha marcato la seconda metà del secolo scorso e oltre. E con tre direttrici: assecondare la leadership degli Stati Uniti e dell'Occidente in un mondo sempre più complesso, aprire la strada al realismo della collaborazione-competizione con la Cina, essere il maestro della realpolitik contemporanea, cinismo incluso. E' stata una figura di primaria grandezza". C'è un episodio particolare che ricorda di Kissinger? "Quello che mi accadde da presidente del Copasir, 15 anni fa, è una buona testimonianza. Perché dimostra come lui dovesse affrontare navigazioni anche tempestose. Pochi ricordano che un tribunale in Belgio lo aveva messo sotto processo per il golpe Pinochet con una iniziativa politica, di alcune associazioni per i diritti umani, di taglio molto anti Stati Uniti. Non poteva recarsi in Belgio, sarebbe stato sottoposto a procedimento". (Adnkronos) - Quell'audizione è del luglio 2008, il tema era i "condizionamenti per la sicurezza nazionale derivanti dall’azione dei fondi sovrani e, più in generale, dall’evoluzione della crisi finanziaria internazionale”, e Kissinger resta l'unico cittadino straniero audito dal Copasir. Cosa accadde, allora? "Quella stessa mattina -ricorda Rutelli-. Kissinger mi chiamò e mi disse, non posso venire. Allora cercai di capire. Lui aveva visto che il Copasir è un organo con poteri di autorità giudiziaria e pensava che qualcuno avesse potuto estendere in Italia quell'iniziativa restrittiva contro di lui. Allora lo richiamai, lo tranquillizzai, pur essendoci i Carabinieri ad accoglierlo... Alla fine venne, fu una audizione straordinaria, una panoramica sul mondo e le sue trasformazioni. Dette al Copasir e ai suoi ospiti degli 'insight', delle valutazioni strategiche preziose". Qual è stato, invece, secondo lei l'ultimo lascito di Kissinger? "Sulla soglia dei 100 anni, per dimostrare come fino all'ultimo sia stato lucido, presente e lungimirante, c'è la sua riflessione sui pericoli dell'Ia. E' stato il primo a lanciare questo allarme in relazione ai processi di autonomia tecnologica dei sistemi d'arma e degli armamenti strategici. L'ultilizzo dell'Intelligenza artificiale può aiutare a prevenire i conflitti, ma la capacità decisionale autonoma potrebbe portare conseguenze catastrofiche, fuori controllo".
**Kissinger: Rutelli, 'unico straniero sentito al Copasir, non voleva venire temendo l'arresto'**
1 dicembre, 2023 • 13:30