Roma, 27 apr. (Adnkronos) - "Nellintervista marxiana di Bettini, il modello del futuro per la sinistra italiana è molto chiaro: la fusione tra Pd e 5 Stelle, per rifare un conglomerato stile Pci, con una spruzzata di cattolicesimo alla Tarquinio subalterno allo schema e totalmente ininfluente sul piano politico". Lo scrive su X Enrico Borghi, capogruppo di Italia viva al Senato. "Bettini si ferma nel dire quello che è inevitabile: il leader di questo disegno è Giuseppe Conte, cui il sinedrio interno sacrificherà la leadership di una Schlein funzionale al disegno. Se poi da lì riusciranno a dare lassalto al capitalismo, come si propone, si vedrà. Ma tutto questo non fa che confermare un dato ormai strutturale: per i riformisti del Pd (che siano cattolici democratici o di ispirazione liberal repubblicana) non cè più spazio. Non sono più utili alla bisogna, perché il loro spazio viene soppiantato da operazioni maquillage e la loro cultura istituzionale e organica viene rigettata da una 'nouvelle vague' che fa del movimentismo, del sincretismo e del wokismo il perno di una presunta modernità che in realtà -come denotano le parole di Bettini- è nei fatti una restaurazione sotto mentite spoglie".