Roma, 6 dic. (Adnkronos) - "La giornata di ieri è stata una giornata che può rappresentare una svolta, la partecipazione popolare al funerale di Giulia, le parole del padre, nella tragedia è stata una giornata che potrebbe rappresentare l'inizio di qualcosa di nuovo sul piano culturale". Così la premier Giorgia Meloni, ai microfoni di Rtl 102.5. "La grande questione è qui: chi ha usato anche l'omicidio di Giulia per tentare di fare un po' di strumentalizzazione politica ha fatto un grande errore. Questa è una materia sulla quale tutti dobbiamo interrogarci su un mondo che sta cambiando in un modo estremamente veloce e che forse noi non stiamo perfettamente capendo". "A monte penso - prosegue la presidente del Consiglio - che il problema sia sempre lo stesso: esistono degli uomini che non accettano l'emancipazione femminile, la libertà delle donne e per questo non accettano i no. Questo è l'elemento alla base di questo problema e che dobbiamo combattere ogni giorno. Le leggi ci sono, è sul piano culturale che possiamo fare molto di più. Il problema vero è l'assenza di cultura, la crisi che vivono le famiglie e il nostro sistema educativo. Il problema è che non abbiamo capito quanto il Covid ha impattato sulle giovani generazioni anche in termini di capacità di socializzare, non ci stiamo rendendo conto del ruolo che le nuove tecnologie e i social media hanno, che messaggi sempre più improntati al nichilismo, alla cultura dei soldi facili, al sesso facile quanto stanno impattando. Lo dico da madre: non sono certa che riusciamo a capire tutto quello che passa sui telefonini e i social e non so se riusciamo ad affrontarlo davvero". "Le leggi ci sono, ci sono gli strumenti e le istituzioni - ha detto poi Meloni rivolta alle donne in ascolto -. Noi siamo libere e non è normale avere paura di un uomo che dice di amarti: si può chiamare il numero 1522, chiamatelo se avete paura perché c'è qualcuno che vi può aiutare".