Roma, 4 apr. - (Adnkronos) - Gli stadi italiani sono mediamente vecchi, con un basso livello di manutenzione, una qualità visiva pessima e una partecipazione di pubblico nettamente inferiore a quella di paesi come la Germania e l'Inghilterra. È quanto emerge dal volume Il futuro degli stadi in Italia, realizzato su progetto di Luigi De Siervo, da Marco Casamonti e Massimiliano Giberti e presentato oggi nel Salone donore del Coni, al Foro Italico, alla presenza tra gli altri del ministro per lo Sport e i Giovani Andrea Abodi e del Presidente della Lega Serie A Lorenzo Casini. Un dato importante che ci fa riflettere sulla nostra situazione: letà media dei nostri stadi è di 68 anni in Italia. In Germania letà media è di 38 anni, in Inghilterra di 35. Vuol dire che i nostri stadi sono vetusti e non sono adeguati. Un altro dato importante su cui riflettere: in Italia gli stadi di proprietà dei club - o con una lunga concessione duso - sono il 24% considerando le squadre di serie A e di serie B, in Germania e lInghilterra in entrambi casi siamo oltre l80%, è il commento dellarchitetto Marco Casamonti che ha realizzato il restyling della Dacia Arena di Udine, il nuovo stadio nazionale di Tirana e sta ultimando il Viola park della Fiorentina. Allestero più che in Italia gli stadi sono un patrimonio delle squadre - spiega -. E qual è la conseguenza di tutto ciò? La partecipazione del pubblico alle partite in Italia si attesta intorno al 50% della capienza, la Germania arriva al 70%, lInghilterra al 90%. Molti stadi in Italia hanno ancora la pista di atletica leggera intorno al campo di calcio. Questo fa sì che i tifosi soprattutto nelle curve siano molto lontani dalle azioni di gioco, la distanza fra il pallone e il tifoso può arrivare a 180 metri e questo condiziona in maniera grave la qualità dello spettacolo visivo. - continua Casamonti - senza considerare che molti non hanno ancora la copertura di tutte le gradinate e questo espone i tifosi alle intemperie. Secondo il nostro studio - prosegue Casamonti -, ben 13 dei 20 stadi delle squadre di serie A viene utilizzato soltanto 20 volte lanno, e qui sta la differenza fondamentale con la gran parte degli stadi di Inghilterra e Germania dove gli stadi riescono a vivere per 365 giorni lanno. Segnalo - conclude larchitetto Casamonti - unultima grande questione: molti stadi italiani di proprietà pubblica hanno gravi carenze nella manutenzione, il che ovviamente si complica ancora di più le cose, vista letà avanzata di molte di queste strutture.