Roma, 27 feb. (Adnkronos) - Michele Fina, abruzzese doc, tesoriere Pd e senatore, ci crede. E non parliamo di speranza. Ma di numeri. Di un "recupero incredibile" e di "un trend in crescita per D'Amico che non si è mai fermato nelle ultime settimane", spiega Fina all'Adnkronos. "Fino a due mesi fa ci davano 20 punti sotto. Nell'ultimo sondaggio della scorsa settimana, prima della vittoria in Sardegna, siamo appena a un punto. Abbiamo vinto la sfida del recupero e questo ci da una grande forza. Noi siamo quelli che rincorrono e loro quelli che sentono il fiato sul collo. Non vorrei essere nei loro panni". Senatore Fina, il 10 marzo le regionali in Abruzzo. La vittoria in Sardegna può dare una mano anche al centrosinistra abruzzese? "Certo, la vittoria di Alessandra Todde può fare da volano e farci acquistare quel punto, punto e mezzo che potrebbe essere decisivo. E il fatto che Alessandra ha detto che verrà in Abruzzo la prossima settimana a fare campagna è un segnale bellissimo. Dalla Sardegna arriva un segnale potente che il clima sta cambiando. Arriverà anche qui. Del resto, ci sono tante similitudini tra noi abruzzesi e i sardi. Testardi, cocciuti, loro isolati dal mare e noi chiusi dal mare da un lato e dai monti più alti dell'Appennino dall'altra. E ci sono anche similitudini politiche". Quali? "Anche Marsilio, come Truzzu, è stato imposto dall'alto, da Meloni. Ma almeno Truzzu è sardo e non romano come Marsilio che in questi anni ha fatto il pendolare da Roma, che sbaglia i nomi delle città, che non frequenta la sanità abruzzese perché si cura in un'altra regione. D'Amico è un figlio della nostra terra, nato in un paesino e diventato rettore dell'università di Teramo. Non è un caso che dalle rilevazioni emerge che la fiducia in Marsilio è inferiore a quella nel nostro candidato. E poi c'è anche un'altra similitudine: la guerra dentro il centrodestra. Fdi qui sta cannibalizzando la Lega". In che senso? "C'è stata una transumanza dalla Lega a Fdi. L'assessora alla Sanità leghista ora è nel listino di Marsilio... Ma è solo uno dei tanti casi. E poi anche Marsilio, come Solinas in Sardegna, nella classifica che viene stilata dal Sole 24 Ore è sempre stato tra gli ultimi posti". Il centrosinistra è schierato con un campo 'extra large'. Come ci siete riusciti? "Abbiamo tutti fatto un passo indietro e trovato in D'Amico la candidatura giusta. E da lì è iniziata una lunga rincorsa. A destra erano convinti che sarebbe stata una passeggiata, ora hanno paura. Qualche giorno fa ad un confronto con D'Amico, Marsilio ha ammesso che stiamo recuperando: io sto avanti, ha detto, ma la distanza non è incolmabile. Per loro sarebbe uno smacco ancora più forte perchè Meloni ha scelto l'Abruzzo come collegio elettorale, è stata eletta qui...". Ma non è almeno stavolta riuscite a fare un comizio con tutti leader? "Non credo. Verranno a darci una mano tutti, Conte starà in Abruzzo 4 giorni la prossima settimana, torneranno Schlein, Calenda e Fratoianni. Ma qui, come è stato per Todde in Sardegna, è in gioco il futuro dell'Abruzzo innanzitutto. Della sanità, dei trasporti locali. Davvero qui la partita è tra il romano Marsilio e D'amico, figlio dell'Abruzzo. Restituiamo il futuro dell'Abruzzo agli abruzzesi".