Nel 93esimo giorno di guerra in Ucraina è la città di Severodonetsk a rimanere nel mirino degli attacchi russi. Secondo il think tank americano Institute for the Study of Ware (Isw), le forze di Mosca «hanno guadagnato terreno in modo costante nei pesanti combattimenti degli ultimi giorno nelle regioni orientali, sebbene le difese ucraine rimangano complessivamente efficaci». «Le forze di terra russe continuano il loro tentativo di circondare Severodonetsk e Lyschansk, con la cattura recente di diversi villaggi a Nord-Ovest di Popasna», rileva l’ultimo bollettino dell’intelligence militare britannica. «La Russia sta facendo pressioni sulla sacca di Severodonetsk sebbene l’Ucraina mantenga il controllo di più settori difesi, negando alla Russia il pieno controllo del Donbass», proseguono gli 007 di Londra, secondo i quali le Forze russe soffrono di una «carenza di attrezzature moderne e pronte per il combattimento in Russia». La prova sarebbe la decisione di rispolverare dai depositi a Sud i carri armati T-62, vecchi di 50 anni e «molto vulnerabili alle armi anticarro». Severodonetsk, l’unica città nella regione di Lugansk ancora sotto il controllo di Kiev, è sotto i bombardamenti quasi incessanti delle forze russe, il 60% delle abitazioni è completamente distrutto e fino al 90% degli edifici sono danneggiati, come ha riferito il sindaco, Oleksandr Stryuk. Il primo cittadino ha aggiunto che finora sono state uccise almeno 1.500 persone. Circa 12.000-13.000 persone sono ancora in città, mentre per l’Onu in totale dall’inizio della guerra sono 4.000 i morti civili nelle ostilità. «La situazione rimane difficile, perchè l’esercito russo ha sferrato tutte le sue forze per prendere la regione di Lugansk», ammette il governatore regionale Sergiy Gaiday. A Nord-Est, le autorità ucraine denunciano la morte di almeno sette civili, tra cui un neonato, e il ferimento di altri 17 a Kharkiv. Più a Ovest, nella regione di Dnipropetrovsk, i russi hanno lanciato attacchi missilistici che hanno causato «gravi danni», come riferito dal governatore dell’amministrazione militare regionale di Dnipropetrovsk, Valentin Reznichenko, secondo il quale si sta ancora scavando tra le macerie. Il ministro degli Esteri, Dmytro Kuleba, è tornato ad accusare l’Occidente di non muoversi in modo efficace e compatto: avverte che la situazione militare in Donbass è peggio di quanto sembri e ribadisce l’appello a fornire a Kiev armi pesanti subito per combattere efficacemente la Russia. Occhi puntati, infine, sempre sulla Bielorussia, unico Paese europeo di fatto a sostenere il Cremlino nell’attacco all’Ucraina. Secondo lo Stato maggiore delle Forze armate ucraine, «permane la minaccia di attacchi missilistici russi dal territorio bielorusso».

Grosso incendio a Mosca

Nuovo misterioso incendio in Russia. Oggi è andata fiamme una cabina di trasformazione dell’Istituto Centrale di Aeroidrodinamica (TsAGI) Zhukovsky nella regione di Mosca. Lo ha riferito l’agenzia di stampa Interfax, citando una fonte informata, secondo cui le fiamme hanno interessato un’area di 30 metri quadrati. L’incendio è stato prontamente domato e non si registrano vittime. Nel frattempo «un grosso incendio si è sviluppato in un magazzino nella zona sud di Mosca. Al suo interno mobili e materiali in gomma». Lo rende noto su twitter la tv indipendendente Nexta mostrando una nuova nera che si alza sopra l’edificio.

Nuovo colloquio Zelensky-Draghi: «Sblocchiamo i porti»

Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha avuto un nuovo colloquio telefonico con il presidente del Consiglio Mario Draghi. «Dobbiamo sbloccare i porti ucraini insieme», ha affermato Zelensky, secondo quanto riportato sul suo profilo Twitter. Durante il colloquio è stato sollevato il problema dell’approvvigionamento di carburante e sono stati discussi i modi per prevenire una crisi alimentare, ha riferito il leader ucraino. «Lo ho informato della situazione sulla linea del fronte, ci aspettiamo ulteriore sostegno militare dai nostri partner», ha scritto Zelensky.

La ministra per la Cooperazione Economica e lo Sviluppo tedesca Svenja Schulze in visita in Ucraina

La vice premier ucraina Irina Vereshchuk ha incontrato il ministro per la Cooperazione Economica e lo Sviluppo tedesca Svenja Schulze. Lo riporta la stessa Vereshchuk nel suo profilo Telegram. «Abbiamo parlato di finanziamento tedesco dei progetti volti a migliorare le condizioni abitative per gli sfollati interni», ha detto la vice premier. «Sono grata alla Germania per l’aiuto in tempi così difficili», ha aggiunto.