«La pandemia ci ha rimesso potentemente dinanzi a due dimensioni ineludibili dellesistenza umana: la malattia e la morte». Così Papa Francesco ricevendo in Udienza i Membri del Corpo Diplomatico accreditato presso la Santa Sede. «Proprio per questo richiama il valore della vita, di ogni singola vita umana e della sua dignità, in ogni istante del suo itinerario terreno, dal concepimento nel grembo materno fino alla sua fine naturale. Purtroppo - ha sottolineato il Pontefice - duole constatare che, con il pretesto di garantire presunti diritti soggettivi, un numero crescente di legislazioni nel mondo appare allontanarsi dal dovere imprescindibile di tutelare la vita umana in ogni sua fase». «Desidero soffermarmi ancora su unultima crisi, che, fra tutte, è forse la più grave: la crisi dei rapporti umani, espressione di una generale crisi antropologica, che riguarda la concezione stessa della persona umana e la sua dignità trascendente», aggiunge papa Francesco. «La pandemia, che ci ha costretto a lunghi mesi di isolamento e spesso di solitudine, ha fatto emergere la necessità che ogni persona ha di avere rapporti umani», ha continuato il Pontefice che ha aggiunto: «Penso anzitutto agli studenti, che non sono potuti andare regolarmente a scuola o alluniversità. Ovunque si è cercato di attivare una rapida risposta attraverso le piattaforme educative informatiche, le quali hanno mostrato non solo una marcata disparità delle opportunità educative e tecnologiche, ma anche che, a causa del confinamento e di tante altre carenze già esistenti, molti bambini e adolescenti sono rimasti indietro nel naturale processo di sviluppo pedagogico. Inoltre, laumento della didattica a distanza ha comportato pure una maggiore dipendenza dei bambini e degli adolescenti da internet e in genere da forme di comunicazione virtuali, rendendoli peraltro più vulnerabili e sovraesposti alle attività criminali online». Desidero «rivolgere un particolare pensiero al popolo italiano, che per primo in Europa si è trovato a confrontarsi con le gravi conseguenze della pandemia, esortandolo a non lasciarsi abbattere dalle presenti difficoltà, ma a lavorare unito per costruire una società in cui nessuno sia scartato o dimenticato». «Il 2021 è un tempo da non perdere. E non sarà sprecato nella misura in cui sapremo collaborare con generosità e impegno. In questo senso ritengo che la fraternità sia il vero rimedio alla pandemia e ai molti mali che ci hanno colpito. Fraternità e speranza sono come medicine di cui oggi il mondo ha bisogno, al pari dei vaccini». «Gli avvenimenti che, pur in modi e in contesti diversi, hanno caratterizzato lultimo anno da oriente a occidente, anche - ripeto - in Paesi di lunga tradizione democratica, dicono quanto sia ineludibile questa sfida e come non ci si possa esimere dallobbligo morale e sociale di affrontarla con atteggiamento positivo. Lo sviluppo di una coscienza democratica esige che si superino i personalismi e prevalga il rispetto dello stato di diritto. Il diritto è infatti il presupposto indispensabile per lesercizio di ogni potere e deve essere garantito dagli organi preposti indipendentemente dagli interessi politici dominanti. Purtroppo la crisi della politica e dei valori democratici si ripercuote anche a livello internazionale, con ricadute sullintero sistema multilaterale e levidente conseguenza che Organizzazioni pensate per favorire la pace e lo sviluppo - sulla base del diritto e non della "legge del più forte" - vedono compromessa la loro efficacia. Certamente, non si può tacere che nel corso degli ultimi anni il sistema multilaterale ha mostrato anche alcuni limiti. La pandemia è unoccasione da non sprecare per pensare e attuare riforme organiche, affinché le Organizzazioni internazionali ritrovino la loro vocazione essenziale a servire la famiglia umana per preservare la vita di ogni persona e la pace. Uno dei segni della crisi della politica è proprio la reticenza che spesso si verifica ad intraprendere percorsi di riforma. Non bisogna avere paura delle riforme, anche se richiedono sacrifici e non di rado un cambiamento di mentalità. Ogni corpo vivo ha bisogno continuamente di riformarsi e in questa prospettiva si collocano pure le riforme che stanno interessando la Santa Sede e la Curia Romana. A ogni modo non mancano comunque segni incoraggianti, quale lentrata in vigore, alcuni giorni fa, del Trattato per la Proibizione delle Armi Nucleari, come pure lestensione per un ulteriore quinquennio del Nuovo Trattato sulla Riduzione delle Armi Strategiche (il cosiddetto New START) fra la Federazione Russa e gli Stati Uniti dAmerica. Daltronde, come ho ribadito anche nella recente Enciclica Fratelli tutti, se si prendono in considerazione le principali minacce alla pace e alla sicurezza con le loro molteplici dimensioni in questo mondo multipolare del XXI secolo, (...) non pochi dubbi emergono circa linadeguatezza della deterrenza nucleare a rispondere efficacemente a tali sfide. Non è infatti "sostenibile un equilibro basato sulla paura, quando esso tende di fatto ad aumentare la paura e a minare le relazioni di fiducia fra i popoli"».