Per quanto tempo ancora gli italiani dovranno rimanere in casa per contenere il contagio? Al momento nessuno è in grado di fornire una risposta definitiva a questa domanda. L'unica certezza è che la scadenza del 3 aprile, attualmente prevista dal governo, verrà prorogata per almeno altre due settimane, nelle previsioni più ottimistiche. Ad anticipare la proroga della quarantena collettiva sono vari esponenti del governo. «Siamo ancora nel pieno dell’epidemia. Sarebbe un grave errore abbassare la guardia proprio ora», dice  il ministro della Salute, Roberto Speranza, al Corriere della Sera. «Si finirebbe per vanificare quanto fatto fino ad oggi. I sacrifici di queste settimane sono seri. Gli epidemiologici affermano che si vedono i primi effetti del contenimento. Non siamo però ancora al cambio di fase. Servirà tempo e gradualità», aggiunge. A confermare le parole di Speranza ci pensa il ministro degli Affari Regionali Francesco Boccia, a L’Intervista di Maria Latella su SkyTg24. «Le misure in scadenza il 3 aprile inevitabilmente saranno allungate. Penso che in questo momento parlare di riapertura sia inopportuno e irresponsabile», afferma Boccia, sbarrando così ogni strada all'ipotesi di riapertura delle attività produttive avanzata ieri dall'ex compagno di partito Matteo Renzi. Per consentire una normale ripresa della vita economica e sociale del Paese serve che il valore Ro,  il tasso di contagiosità del virus, sia inferiore a 1, ovvero un positivo non dovrà essere in grado di infettare più di una persona. Insomma, la data delle riaperture sembra ancora lontana.