«In Italia abbiamo molte eccellenze. Tra queste ci sono sicuramente il sapere giuridico e l’avvocatura. Il nostro Paese può andare orgoglioso di un sistema ordinistico come il nostro, che sa aprire strade nuove». Andrea Mascherin parla per pochi minuti, prima di passare la parola al ministro della Giustizia Andrea Orlando. Illustra all’Agorà degli Ordini il significato del primo G7 dell’Avvocatura ma tiene soprattutto a una cosa: che la classe forense sia consapevole del ruolo che l’evento del 14 settembre le attribuisce. «Nel prossimo G7, sarà uno dei due o tre avvenimenti di fascia A, per i quali si prevede la formula di rito ‘ Sotto gli auspici della Presidenza italiana’. A parte l’incontro tra i ministri dell’Economia a Taormina, non ci saranno altre sessioni più importanti della nostra». A Palazzo della Cancelleria a Roma dunque convergeranno i rappresentanti delle avvocature di Stati Uniti, Canada, Giappone, Gran Bretagna, Germania, Francia e Italia. Con loro, magistrati, accademici del diritto ed esperti di comunicazione. «L’obiettivo è approvare una raccomandazione che individui soluzioni ai problemi legati all’uso distorto dei social media», spiega il presidente del Consiglio nazionale forense, «si terrà conto del diritto alla libertà d’espressione, che va preservato ma coniugato con il diritto ad essere difesi dalle fake news e dal linguaggio dell’odio». Che debbano essere le avvocature dei “7 grandi” a occuparsene è un riconoscimento della loro funzione sociale e, nello stesso tempo, del fatto che le questioni da risolvere sono in gran parte prive di inquadratura giuridica. «Sui soicial media si concentra un grande potere», è la sfida lanciata dal presidente del Cnf, «ma possiamo essere certi che sarà il sapere giuridico a pacificare il mondo della comunicazione. Noi avvocati saremo protagonisti di questo processo, e se l’equilibrio sociale passa anche per i social network, vorrà dire che attraverseremo questo sentiero».

L’Agorà di ieri non si è riunita nella storica sede di Palazzo Boncompagni Corcos ma al centro congressi Fontana di Trevi: come sempre vi hanno preso parte, oltre ai consiglieri del Cnf, i presidenti di tutti gli Ordini degli avvocati, le Unioni regionali forensi e il vertice della Cassa forense. A loro Mascherin ha illustrato anche l’altro evento del G7 che coinvolgerà l’avvocatura e che si terrà a Bologna il 20 giugno: «Lo organizza il ministero dell’Istruzione ma l’appuntamento più importante sarà quello coordinato sempre da noi avvocati: tratterà di ‘ Dialogo interculturale e cittadinanza sociale’. Possiamo dire che il Diritto interculturale è stato letteralmente inventato dall’avvocatura italiana: si basa sulla consapevolezza che rispettare le culture giuridiche altrui è possibile solo a condizione di conoscerle davvero». Anche per questo il presidente del Cnf invita gli avvocati ad essere orgogliosi.