Medio Oriente
Mentre nei territori si continua a combattere e a morire, il leader del M5S critica la posizione di Meloni e soci sulla richiesta della Corte Internazionale Penale nei confronti di Benjamin Netanyahu
Le tensioni tra Israele e Palestina continuano ad aggravarsi. Nelle ultime ore, le forze israeliane hanno arrestato almeno 16 palestinesi in diverse aree della Cisgiordania, tra cui i governatorati di Qalqilya, Nablus, Hebron, Tulkarem e Gerusalemme. Lo riporta l’agenzia di stampa Wafa, sottolineando che il numero di arresti dall’inizio del conflitto a Gaza ha superato gli 11.900 detenuti.
Nel frattempo, i raid aerei israeliani continuano a colpire la Striscia di Gaza, causando almeno 23 morti dall’alba. Tra le vittime, si registrano 17 persone a Gaza City, una a Jabaliya e cinque a Khan Younis, inclusi tre operatori umanitari dell’organizzazione World Central Kitchen. Altre persone sono rimaste ferite durante un attacco aereo che ha colpito una casa nel quartiere di Shujayea, nella zona orientale di Gaza City.
Durante il congresso nazionale delle Acli, Giuseppe Conte, presidente del Movimento 5 Stelle, ha criticato la posizione del governo italiano sul conflitto: «Mi vergogno di essere rappresentato da un governo che, di fronte allo sterminio di Gaza, si limita a dire 'dovremo valutare al G7' un mandato di cattura internazionale».
Conte ha anche sottolineato l’importanza del dialogo per evitare ulteriori escalation: «Le guerre hanno un termine. Non possono concludersi con la totale distruzione, soprattutto oggi, con armi nucleari che ci portano sul baratro della terza guerra mondiale».
La crisi in Medio Oriente si estende anche alla Siria, dove da tre giorni si intensifica l’offensiva dei ribelli contro il regime di Bashar al-Assad nella regione di Aleppo. Il primo ministro israeliano, Benjamin Netanyahu, ha convocato una riunione con i vertici dell’intelligence per discutere gli ultimi sviluppi.