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Combattenti dell'opposizione siriana si schierano in formazione dopo essere entrati nel villaggio di Anjara, periferia occidentale di Aleppo, in Siria
Aleppo è al centro di una nuova escalation di violenza. I ribelli anti-Assad e il gruppo jihadista Hayat Tahrir al-Sham (Hts), classificato come organizzazione terroristica dall’ONU, hanno preso il controllo di metà della città, la seconda più importante della Siria. L’offensiva lampo, lanciata il 27 novembre e chiamata "Dissuasione dell’aggressione", ha portato alla conquista di quartieri strategici, inclusi il quartier generale della polizia e l’edificio del governatorato.
Secondo l’Osservatorio siriano per i diritti umani (Sohr), Hts e alleati hanno anche occupato circa 65 villaggi e cittadine nella regione, segnando una delle operazioni più rapide e incisive dal 2016.
Raid aerei russi
Per la prima volta dal 2016, la Russia è intervenuta su Aleppo con raid aerei per supportare le forze governative di Bashar al-Assad. Nella notte del 29 novembre, caccia russi hanno colpito il quartiere di Al-Furqan, vicino a Nuova Aleppo, e una base militare nella zona rurale della provincia. L’attacco ha distrutto un quartier generale e diversi veicoli militari appartenenti alla “Forza congiunta” sostenuta dalla Turchia.
Nonostante l’intervento russo, i ribelli hanno consolidato il controllo sui principali quartieri della città e issato la bandiera della "Siria libera" su edifici simbolici come la cittadella storica e la Moschea degli Omayyadi.
Bilancio delle vittime
Le forze armate siriane hanno confermato che "organizzazioni terroristiche armate" hanno lanciato un attacco su larga scala, occupando una striscia di oltre 100 chilometri. Secondo il comunicato, "decine di soldati sono morti e altri sono rimasti feriti" negli scontri.
Il capo dell’Osservatorio siriano, Rami Abdel Rahman, ha dichiarato che "le forze del regime si stanno ritirando senza combattere". Gli attacchi aerei non sono riusciti a fermare l’avanzata ribelle, lasciando le forze di Assad in una situazione di evidente difficoltà.
Una crisi senza fine
La caduta di Aleppo segna un duro colpo per il regime di Bashar al-Assad, che aveva riconquistato la città nel 2016 dopo anni di combattimenti. L’offensiva ribelle sottolinea la debolezza delle forze governative, accentuata dal trasferimento di risorse russe verso il fronte ucraino.
Fonti locali riferiscono che i ribelli, riuniti sotto il comando dell’Esercito Nazionale Siriano (SNA), hanno chiesto alle Forze Democratiche Siriane (SDF) di evacuare i quartieri di Ashrafieh e Sheikh Maqsoud.
La situazione ad Aleppo resta critica, con migliaia di civili intrappolati e un rischio crescente di ulteriori bombardamenti.