Il presidente degli Stati Uniti Donald Trump ha dichiarato di aver ricevuto dal leader cinese Xi Jinping assicurazioni secondo cui Pechino non intraprenderà alcuna azione militare contro Taiwan durante il suo secondo mandato alla Casa Bianca. In un’intervista a “CBS News”, Trump ha spiegato che la questione «non è mai stata nemmeno sollevata» durante l’incontro con Xi, tenutosi la scorsa settimana. Alla domanda se Washington sarebbe pronta a intervenire militarmente per difendere Taiwan, ha risposto: «Lo scoprirete se accadrà. E Xi conosce la risposta».

Trump ha aggiunto di non voler «rivelare i propri segreti», ma ha sottolineato che la Cina «sa bene cosa accadrebbe» in caso di tentativo di annessione. «I suoi collaboratori lo hanno detto apertamente: “Non faremmo mai nulla mentre Trump è presidente”, perché conoscono le conseguenze».

Nel corso della stessa intervista, il presidente ha definito «molto solida» la tregua mediata dagli Stati Uniti tra Israele e Hamas, nonostante la ripresa delle ostilità nella Striscia di Gaza negli ultimi giorni. «Non è fragile» ha detto Trump, «e Hamas potrebbe essere eliminato immediatamente se non si comporta bene». L’ex presidente ha affermato di poter ottenere il disarmo dell’organizzazione palestinese «molto rapidamente», commentando la restituzione da parte di Israele dei corpi di tre ostaggi recuperati a Gaza.

Trump ha anche escluso l’ipotesi di un conflitto aperto con il Venezuela, pur avvertendo che il presidente Nicolás Maduro «potrebbe presto perdere il potere». «Dubito che andremo in guerra, ma ci hanno trattato molto male. Hanno svuotato le loro prigioni nel nostro Paese», ha detto il presidente, riferendosi all’arrivo di migranti irregolari dal Sudamerica. Secondo Trump, la presenza della portaerei USS Gerald R. Ford e di due bombardieri B-1 nel Mar dei Caraibi è legata al contrasto al narcotraffico. Ha definito «false» le indiscrezioni di stampa su possibili attacchi a obiettivi venezuelani, ma ha aggiunto: «Non siamo contenti del Venezuela per molte ragioni. La droga è una di queste».

Sondaggi: il 67% degli americani vede un Paese “sulla strada sbagliata”

Un nuovo sondaggio condotto da ABC News, Washington Post e Ipsos mostra un profondo malessere sociale e politico negli Stati Uniti. Il 67% degli intervistati ritiene che il Paese «sia finito sulla strada sbagliata», mentre solo il 32% afferma che «le cose stanno andando nella giusta direzione». Il divario politico è netto: il 95% dei democratici e il 77% degli indipendenti esprimono un giudizio negativo; solo il 29% dei repubblicani ritiene che la situazione sia grave. Tra le categorie demografiche, prevale la sfiducia: 87% degli afroamericani, 71% degli ispanici e degli asiatici, 61% dei bianchi.

Il dato, pur in miglioramento rispetto al novembre 2024, mostra un Paese polarizzato, con entrambi i partiti giudicati «distanti dalle preoccupazioni reali dei cittadini». Il Partito Democratico risulta il più criticato: per il 68% è «fuori contatto con la realtà», contro il 30% che lo considera «in sintonia» con il Paese.