“Se si è d'accordo che gli stranieri si assimilino sui valori fondamentali iscritti nella Costituzione ciò avverrà più facilmente se nelle classi la maggioranza sarà di italiani, se studieranno in modo potenziato l'italiano laddove già non lo conoscano bene, se nelle scuole si insegni approfonditamente la storia, la letteratura, l'arte, la musica italiana, se i genitori saranno coinvolti pure loro nell'apprendimento della lingua e della cultura italiana e se non vivranno in comunità separate. È in questa direzione che noi intendiamo muoverci”. Lo scrive su X il ministro dell'Istruzione e del Merito Giuseppe Valditara, che dopo le polemiche sulla scuola di Pioltello, chiuso per la fine del Ramadan, sembra sposare la linea di Matteo Salvini. Secondo il quale  “bisogna mettere un tetto di alunni stranieri in ogni classe, per tutela loro e per tutela di tutti gli altri bambini”.

"Quelli di Valditara sono sproloqui. Il ministro dell'istruzione si comporta ormai da megafono del suo segretario di partito, Matteo Salvini. Questa crociata contro i ragazzi con background migratorio è veramente stucchevole. Invece di fare propaganda il governo indichi quali sono le proposte per l'inclusività scolastica", afferma la capogruppo democratica nella commissione cultura della camera e responsabile scuola del Pd, Irene Manzi. "Ad esempio potenziare l'insegnamento di italiano come lingua per stranieri, tenere le scuole aperte nel pomeriggio, sostenere progetti di comunità educante. E, soprattutto, ascoltare il mondo della scuola e fare tesoro delle tante esperienze positive presenti nel Paese. La soluzione delle classi ghetto, con quote di immigrati definite a Viale Trastevere, non è certo la soluzione", conclude.