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Le dimissioni della sottosegretaria all’Università, Augusta Montaruli, che ha optato per il passo indietro dopo la condanna definitiva per peculato in uno dei filoni dell’inchiesta “Rimborsopoli”, apre un nuovo fronte nella maggioranza. A darsele di santa ragione, questa volta sono: il vicepresidente azzurro della Camera Giorgio Mulè e anonimi esponenti di spicco di Fratelli d’Italia.
Ai meloniani non sarebbero andate giù le frasi pronunciate in Tv dal parlamentare di Forza Italia. «Lei o il suo partito devono trarre le conseguenze e capire cosa fare, nel suo caso c'è una condanna definitiva, si deve valutare se mette in imbarazzo il governo», aveva detto Mulè a Rainews a proposito di Montaruli, poche ore prima delle dimissioni della sottosegretaria.
E a passo indietro avvenuto, alcune agenzie stampa hanno riportato gli sfoghi di alcuni Fratelli d’Italia. «Mulè pensava di metterci in difficoltà con le sue provocazioni: ha preso uno schiaffo morale dalla Montaruli la cui impronta gli manterrà la faccia ben più rossa di quanto rubiconda già sia. Che provocatorie insinuazioni vengano da un personaggio come Mulè, che di pregiudicati eccellenti nel suo partito ne vanta piùdi uno, è intollerabile», riporta l’Agi, attribuendo il virgolettato a non meglio specificati ambienti di Fratelli d'Italia. E ancora: le parole di Mulè, rilevano in Fratelli d'Italia, «hanno creato infatti non poco subbuglio, visto che anche Berlusconi è un condannato in via definitiva e ciononostante resta il deus ex machina degli azzurri».
Quanto basta per andare in escandescenza il vice presidente della Camera azzurro, che replica piccato: «Leggo su tutte le agenzie di stampa frasi che mi riguardano con il ricorso a espressioni gravi e grevi attribuite a "fonti autorevoli di Fratelli d'Italia”. Non c'è risposta alcuna da dare per il semplice fatto che tutta la costruzione delle invettive anonime si basa su fatti mai avvenuti. Poiché ritengo impossibile che queste espressioni siano da attribuire a “fonti autorevoli” mi vedo costretto a sollecitare gli autorevoli esponenti di Fratelli d'Italia a prendere immediatamente le distanze da queste gravissime, velenose e calunniose affermazioni al limite della minaccia», dice Mulè. «Ove ciò non avvenisse - ma lo escludo - mi appello ai giornalisti affinché rivelino l'identità di queste “fonti autorevoli” facendole uscire da un anonimato che sa solo di viltà».