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Di Maio Giuseppe Conte
«Luigi Di Maio dovrà rendere conto di diverse condotte, molto gravi. Ai nostri iscritti e alla nostra comunità». Lo afferma in un’intervista al Fatto Quotidiano il presidente del MoVimento 5 Stelle, Giuseppe Conte, in merito alle tensioni dei giorni scorsi sull’elezione del presidente della Repubblica. In merito alla mancata elezione di Elisabetta Belloni, «non entro nelle motivazioni del Pd - spiega Conte -. C’è stato un blocco trasversale. Ho preso atto della posizione del Pd. Ma visto l’accordo con i dem e con LeU, non ho mai pensato di rompere quell’asse politico per avventurarmi in una votazione che si presentava problematica anche nei numeri. Così, al vertice dei partiti di maggioranza di sabato mattina, ho invitato tutti a valutare, ancora, i nomi Belloni e Severino. C’è stato un estremo tentativo di alcuni leader per la candidatura di Marta Cartabia. E io ho spiegato che era un nome su cui dovevo riservarmi un approfondimento interno. Quasi contemporaneamente si è appreso dell’atto di generosità di Mattarella. Poco prima Salvini aveva aperto al suo secondo mandato. Così abbiamo concordato tutti su quella opzione». Quanto al M5S «non ho mai lavorato per procurare scissioni. È evidente che questo è il momento di un chiarimento. Una comunità di donne e uomini, anche nella diversità di opinioni, deve perseguire un’azione politica in modo coerente e compatto», sottolinea l’ex premier, che spiega «Stabiliremo tempi e modi per un confronto trasparente«. E alla domanda se si fidi ancora del leader del Pd, risponde: «Io mi fido di Letta».