«Su Palamara si gioca una partita assai importante che riguarda la riforma reale della giustizia. Su questo tema non c’è distinzione pregiudiziale tra destra e sinistra perché garantismo e giustizialismo attraversano entrambi gli schieramenti». Lo afferma Fabrizio Cicchitto, presidente di Riformismo e Libertà, con un passato nel Popolo delle Libertà a guida Silvio Berlusconi. «In questo quadro, pur dissentendo da altre sue posizioni, riconosciamo la validità della intuizione espressa da Matteo Salvini quando ha sostenuto i referendum dei Radicali sulla Giustizia e li sta facendo firmare dai leghisti. È quindi auspicabile che ci sia una vasta convergenza su Palamara nelle elezioni suppletive di Roma». «Come dimostra - prosegue - il libro “Il Sistema”, Palamara è diventato un testimone “dall’interno” sui meccanismi perversi che caratterizzano la giustizia italiana. E quindi è bene che questa testimonianza sia resa al massimo livello di efficacia con la sua presenza in Parlamento, anche per consentirgli il massimo livello di libertà di parola». Opinione differente però da altri esponenti del centrodestra, come il deputato Ruggeri di Forza Italia che ha chiesto di sostenere un altro candidato, in quanto non basta aver scritto un libro sulle dinamiche della magistratura italiana per "purificarsi" l'anima dagli anni passati ad accusare Silvio Berlusconi.