Cosimo Ferri non torna in magistratura, ma sarà collocato fuori ruolo al ministero della Giustizia. Lo ha deciso il Csm, con una delibera approvata stamane in plenum a larga maggioranza (astenuto il laico Ernesto Carbone), sulla base di quanto previsto dalla recente riforma Cartabia. Ferri, in aspettativa da anni - prima per mandato parlamentare, poi perché eletto consigliere comunale a Carrara - aveva presentato, nel gennaio scorso, richiesta di ricollocamento in ruolo, essendosi dimesso dall'incarico presso il Comune toscano.

La terza Commissione di Palazzo dei Marescialli, nella delibera approvata oggi in plenum, ha però messo in evidenza che la riforma Cartabia sull'ordinamento giudiziario, approvata nel giugno 2022, stabilisce, nella norma relativa allo stop alle 'porte girevoli', che i magistrati ordinari che hanno assunto cariche di parlamentare nazionale o europeo, di consigliere regionale o provinciale nelle province autonome di Trento e di Bolzano, di presidente delle giunte delle regioni o delle province autonome di Trento e di Bolzano, di sindaco o di consigliere comunale dopo l'entrata in vigore della norma "sono collocati fuori ruolo, presso il ministero di appartenenza", per cui non è prevista "la facoltà di ricollocamento in ruolo e di svolgimento delle funzioni giurisdizionali", come richiesto da Ferri.

"Nella nuova previsione legislativa - si legge nella delibera - il collocamento fuori ruolo presso il ministero della Giustizia non ammette alternative (in assenza di posti in ruolo ove svolgere attività non direttamente giurisdizionali). In conseguenza di ciò, avendo comunicato di avere rassegnato le dimissioni irrevocabili da consigliere comunale del Comune di Carrara, il dottor Cosimo Maria Ferri deve essere collocato fuori ruolo presso il ministero della Giustizia".